Un duro colpo al clan Lo Bianco di Vibo Valentia. Il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza ha eseguito un decreto di sequestro per un valore di 4 milioni e mezzo di euro.
Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Vibo che ha accolto la richiesta del procuratore capo Mario Spagnuolo nei confronti del boss Andrea Mantella, gia condannato a 6 anni di carcere per associazione mafiosa nel processo “Nuova Alba”.
Un`azienda agricola, capi di bestiame, beni mobili, conti correnti e anche una mercedes. Tutto, adesso, sarà gestito dagli amministratori giudiziari di fiducia della Procura che ha raccolto elementi che dimostrano la riconducibilità al Mantella di attività commerciali, formalmente intestate a Santina La Grotteria (ex compagna del boss), nonchè indizi utili a dimostrare come le attività della Vibo Carni S.a.s. di Francesco Lo Bianco e Francesco Patania (che ha sede a Piscopio di Vibo e a Centallo in provincia di Cuneo), operante nei settori del commercio all’ingrosso degli animali vivi e delle carni macellate nonché della gestione di market e minimarket, abbiano agevolato l’attività dello stesso Mantella.
«Qua siamo in guerra di mafia e la Procura di Vibo svolge il suo ruolo istituzionale» ha esordito il procuratore Spagnuolo durante la conferenza stampa tenuta stamattina.
«È un sequestro articolato – ha aggiunto – perché applichiamo ai beni sequestrati un amministrazione giudiziaria come prevede l`articolo 34 del decreto legislativo 159 del 2011. Nella gestione della “Vibo carni” la `ndrangheta non emerge subito, ma come in molte nostre indagini, gratta gratta arriviamo sempre lì. La sostituzione degli amministratori è importante perché va ad incidere su quello che io definisco il “brodo di cultura mafiosa”, sulla zona grigia. È una società che ha avuto rapporti con Mantella e che, guarda caso, aveva un volume di affari superiore quando il boss era libero».
Secondo gli inquirenti, infatti, l’influenza del Mantella nella collaborazione commerciale della società di Lo Bianco e Patania ha generato, nel tempo, un trend sempre più crescente del fatturato, che poi in conseguenza delle vicissitudini giudiziarie a cui lo stesso è stato sottoposto ha fatto registrare un vistoso andamento decrescente.
«L`inchiesta si lega a un`indagine del 2010 che aveva portato a un altro sequestro – ha spiegato il colonnello Paolo Valle – e non colpisce solo gli aspetti criminali, ma il cuore dell`attività di Mantella. La gestione della Vibo Carni, infatti, ha agevolato le condotte illecite del boss».
Ecco perché oltre al sequestro dei beni intestati all`ex compagna di Mantella, Santina Grotteria, (per un valore complessivo di un milione di euro), il Tribunale di Vibo ha disposto i sigilli anche alla società di Lo Bianco e Patania, il cui valore commerciale, in considerazione del volume d’affari, dell’avviamento e del patrimonio mobiliare e immobiliare ad essa riconducibile è pari a 3,5 milioni di euro.
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