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Il Sole: «La `ndrangheta frena lo sviluppo della Calabria»

CATANZARO È la `ndrangheta il principale freno dell`economia calabrese. Una criminalità organizzata che non permette alla regione di sfruttare in pieno le sue grandi potenzialità culturali, umane e…

Pubblicato il: 27/03/2012 – 13:28
Il Sole: «La `ndrangheta frena lo sviluppo della Calabria»

CATANZARO È la `ndrangheta il principale freno dell`economia calabrese. Una criminalità organizzata che non permette alla regione di sfruttare in pieno le sue grandi potenzialità culturali, umane ed economiche. E poi c`è la morsa della crisi che peggiorerà le condizioni generali del sistema produttivo calabrese nel corso del 2012. Sono queste in sintesi le conclusione a cui arriva il
“Rapporti24/Impresa” che il Sole14 dedica alla Calabria. Nel dorso, in edicola, domani sono raccolte anche le storie di quanti, nonostante tutto, prova a resistere puntando sull`innovazione e sull`export.  «Un rapporto – spiega una nota del gruppo editoriale – che prova ad andare oltre i luoghi comuni sulla regione e ne racconta gli aspetti potenzialmente positivi». Come il rafforzamento della governance del sistema portuale: manca solo l`ok del ministero per l`attribuzione dello scalo di Villa San Giovanni all`Autorità portuale di Gioia Tauro cui già fanno riferimento i porti di Corigliano Calabro, Crotone e Taureana di Palmi. A proposito di `ndrangheta, per esempio, si racconta di chi resiste alle pressioni della criminalità organizzata e si fa promotore di una nuova coscienza civile. E c`è chi invece, soprattutto nelle università, si sforza di promuovere imprese innovative. Il limite, in generale, sta nella struttura delle aziende calabresi in tutti i settori: sono caratterizzate dal nanismo, non fanno rete e non riescono a fare massa critica. Chi è riuscito a crescere oggi si pone nuovi traguardi soprattutto sul fronte delle esportazioni: la Spi, porte e finestre di Maierato in provincia di Vibo Valentia, punta sull`India e il Messico. «Ci sono nella regione – secondo il quotidiano economico – tre punti fermi ma che hanno bisogno di rafforzarsi». Per Il Sole 24 ore, il primo è l`agricoltura che assorbe in media 150 milioni l`anno a valere sui fondi Por: l`olio e gli agrumi restano fondamentali, anche se da un pò di tempo la regione e gli imprenditori hanno cominciato a dedicare attenzione anche al vino. Poi ci sono i settori di nicchia ma famosi in tutto il mondo come quello della liquirizia e quello del bergamotto. Il secondo punto fermo (ma non per importanza) è il Porto di Gioia Tauro nella cui area dovrebbe ricadere la costruzione del rigassificatore mentre per l`area portuale e del trasporto in generale è previsto un Accordo di programma quadro tutto da attuare. E infine il turismo. In questo caso il raffronto con la regione portoghese dell`Algarve rivela quanta strada sia ancora da fare: la regione lusitana ha ricevuto 78 Bandiere blu dall`Ue per le sue spiagge mentre la Calabria ne conta solo cinque pur avendo una costa molto più estesa. Per tutti e tre i casi, il presidente di Confindustria Calabria Giuseppe Speziali dice: «È necessario fare rete e soprattutto servono provvedimenti a costo zero per far partire tutto ciò che può essere avviato». E sul turismo aggiunge: «Deve rispondere a logiche industriali».

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