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Intesa col Bambin Gesù, "no" dei medici e "sì" dei sindacati

«Le eccellenze non si creano con l`intervento colonizzatore di qualche professionista esterno, ma si costruiscono con anni di duro lavoro, verificando le competenze locali da valorizzare. È in ques…

Pubblicato il: 28/03/2012 – 17:04
Intesa col Bambin Gesù, "no" dei medici e "sì" dei sindacati

«Le eccellenze non si creano con l`intervento colonizzatore di qualche professionista esterno, ma si costruiscono con anni di duro lavoro, verificando le competenze locali da valorizzare. È in questo modo che si possono effettivamente raggiungere obiettivi di qualità, equità e risparmio». Il presidente dell`Ordine dei medici di Cosenza, Eugenio Corcioni, ha scritto una lettera aperta al presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti per esprimere «disagio e stupore» in relazione all`iniziativa che ha portato alla stipula di un patto d`intesa con l`ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma.
«Già alla prima lettura dell`intesa, che trova conferma in un esame più attento – afferma Corcioni – emergono evidenti tutta una serie di incongruenze e contraddizioni dello scritto sia rispetto alla realtà calabrese (e cosentina in particolare) del comparto materno-infantile, sia rispetto a ciò che effettivamente necessiterebbe per un sano ed efficace progetto di crescita delle strutture calabresi in generale e sia, infine, rispetto agli obiettivi ed ai metodi fissati dal Piano di rientro da lei stesso più volte e ad alta voce riaffermati». Secondo Corcioni il rischio è che nei giorni in cui i dirigenti romani non lavoreranno in Calabria il lavoro sarà scaricato sugli altri dipartimenti calabresi, e in particolare proprio su quello matero-infantile di Cosenza.
«Come cittadino e come medico – prosegue Corcioni – non posso non sottolineare con preoccupazione che, in passato, in Calabria ci sono già stati altri tentativi analoghi di colonizzazione sanitaria». «Il testo del decreto – spiega il presidente dei medici cosentini – sostiene che l`operazione non prevede nuove uscite a carico del Fsr (Fondo sanitario regionale, ndr), rimanendo le spese unicamente a carico dell`azienda Pugliese. Orbene, nell`affermare ciò ci si dimentica che l`azienda Pugliese riceve i suoi fondi proprio dalla Regione Calabria e quindi dal Fsr». Corcioni ricorda che nello schema contrattuale allegato al decreto si legge che «la convenzione dovrà prevedere il finanziamento che la Regione corrisponderà all`istituto in ragione dei fattori produttivi forniti»; poi richiama il precedente della convenzione col Gaslini di Genova, «tentativo fallito – a detta di Corcioni – sia per le motivazioni prevalentemente politico-elettorali che lo sostenevano, sia perché nascondeva l`effettivo obiettivo: aiutare, più che la Calabria, proprio la prestigiosa struttura sanitaria genovese che versava – al pari di quanto accade oggi all`istituto romano – in condizioni di deficit finanziario e disavanzo economico».
«Signor presidente dal 2010, cioè dal momento del suo insediamento, sta visitando la Calabria per sostenere le ragioni del rigore che sottendono al Piano di rientro ed è proprio per coerenza con questa sua azione che la prego, quindi, di ripensare integralmente le ragioni e la metodologia che ispirano il provvedimento in questione, invitandola, nel contempo, a dare, invece, un vero sostegno allo sviluppo delle migliori competenze presenti nella nostra regione, per dare una migliore speranza alla popolazione calabrese».
Di tutt`altro parere la Cgil, che definisce la stipula del Patto d`intesa tra Regione Calabria e l`Ospedale Pediatrico Bambino Gesù «un segnale positivo che guarda nella direzione di  costruire attorno agli ospedali calabresi nuove opportunità per accrescere la qualità dei servizi ed offrire ai bambini calabresi valide speranze di cura». La segretaria regionale della Cgil, Mimma Iannello, cita dati che «parlano di oltre 65.000 migrazioni sanitarie annue con dei costi che oscillano tra i 230 e i 250 milioni di euro. Bisogni, sofferenze e risorse che ogni anno fuggono fuori regione per casi di salute complessi e non. Molte di queste migrazioni riguardano bambini. Il Patto d`intesa che prevede l`attuazione nel presidio ospedaliero Pugliese Ciaccio di Catanzaro di un Centro pediatrico di I e II livello, con possibilità di svolgere attività di ricovero in regime ordinario di Day hospital e Day Surgery, compresa la specialistica ambulatoriale e con l`opzione di coinvolgere anche altre postazioni pediatriche, va nella direzione auspicata di innalzare l`accesso a cure di qualità utilizzando quelle che sono fra le migliori professionalità nazionali».
Secondo la Iannello «ciò presuppone la ridefinizione delle prestazioni pediatriche da erogare in ambito regionale, la definizione delle risorse umane e materiali da mettere al servizio del progetto il cui finanziamento, auspichiamo, venga definito dalla Regione a condizioni  appropriate e di efficacia».
La Cgil ritiene che «l`intesa, replicabile con il Rizzoli di Bologna per quanto attiene l`eccellenza nel settore dell`ortopedia, costituisca un`occasione per accrescere le professionalità regionali, valorizzarle nelle competenze e renderle autosufficienti dentro un percorso  di riqualificazione della sanità calabrese che punta ad innalzare la sua qualità soddisfacendo “autonomamente” ogni bisogno di cura. Nella stessa direzione, nell`ambito – conclude – del percorso di riorganizzazione del servizio sanitario regionale che deve accelerare gli investimenti sul territorio e sui presìdi in grave sofferenza funzionale, riteniamo vada presto definita con l`Inail l`apertura del centro protesico regionale di Lamezia, che assolverebbe ad altrettante esigenze di contenere la mobilità passiva e di costruire punti sanitari di eccellenza in  un comparto che interessa molto i temi legati alla prevenzione e alla sicurezza del lavoro».

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