COSENZA La prima evidenza che il reiterato allarme di Giuseppe Borrelli è sacrosanto sta nei numeri. A margine della conferenza stampa che ha “raccontato” l`operazione “Tela del ragno”, il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro ricorda un particolare impresso direttamente sul fascicolo che ricostruisce trent`anni di criminalità organizzata sul Tirreno cosentino: «Il procedimento porta il numero “00”. È iniziato nel 2000 e ne stiamo parlando dodici anni dopo». A Borrelli non piace piangere: «Racconto la situazione precaria dei nostri uffici solo quando raggiungiamo dei risultati». Non completa la frase, ma si capisce che manca un “nonostante tutto”.
Perché è pesante lavorare senza fondi e senza materiale: ««Esistono provvedimenti di arresto pronti che, se oggi arrivassero le ordinanze, non potrebbero essere eseguiti perché non c`è la carta per stamparli. Abbiamo pochi pacchi di carta. Non c`è neanche quella per il lavoro quotidiano dei sostituti procuratori». Che sono pochi, pochissimi: «Abbiamo otto circondari da controllare e soltanto sei magistrati. Alcuni devono dividersi». “Tela del ragno” è la dimostrazione plastica di questa precarietà. Per condurre l`inchiesta, è stato necessario l`apporto del sostituto della Procura generale, Eugenio Facciolla: «La migliore scelta possibile – ha spiegato il procuratore capo di Catanzaro, Vincenzo Lombardo –. Facciola ha compiuto un encomiabile lavoro di ricostruzione». Ma anche la prova che l`organico, così com`è, non basta. «Qualcuno sarà contento per il fatto che la Procura di Catanzaro non riesca a operare. Non certo noi», ha chiosato Borrelli, allargando le sue preoccupazioni ai mesi a venire: «Siamo ad aprile del 2012 e ancora non si è visto un euro delle risorse previste per la giustizia, figuriamoci cosa potrà avvenire nei prossimi mesi. Intanto andiamo avanti con buchi enormi nell`organico. Non c`è neppure un cancelliere per ogni sostituto procuratore. Non ci sono soldi per comprare i cd necessari a fornire i supporti fonici agli avvocati degli arrestati. Ben vengano i tagli, ma laddove servono davvero». Benvenuti sul pianeta giustizia.
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