Convocare al municipio di Monasterace una prossima seduta della commissione parlamentare Antimafia. La proposta è del capogruppo del Pd nell’organismo bicamerale, Laura Garavini, che ha rivolto una richiesta in questo senso al presidente della commissione, Beppe Pisanu, dopo le dimissioni del sindaco Maria Carmela Lanzetta, minacciata per due volte dalla `ndrangheta. Secondo Garavini, sarebbe «un gesto dal valore fortemente simbolico anche verso tutti gli altri amministratori minacciati, a cui affiancare una nostra specifica attività conoscitiva su quali strumenti sia necessario attivare per rendere sempre più forte l`azione delle amministrazioni locali nelle zone più soggette alla violenza mafiosa». La parlamentare del Pd aggiunge: «È stata la stessa popolazione di Monasterace a mobilitarsi per prima per chiedere alla sindaco di non abbandonare il suo incarico, e proprio perché c`è stato questo gesto pubblico di solidarietà e ribellione contro la `ndrangheta, tante volte sollecitato anche nelle relazioni e negli interventi in commissione Antimafia, nasce la proposta di convocare una prossima seduta presso la sede del Comune di Monasterace. Proposta che speriamo possa incontrare un`accoglienza unitaria di tutte le forze politiche».
Assume invece una posizione critica la coordinatrice regionale di Fli, Angela Napoli, che sollecita meno comunicati stampa “di maniera” e più impegni concreti. «Personalmente ritengo che gli attestati di solidarietà, anche se divulgati per non far sentire sola la persona che ha subìto i vili attentati, servono a poco e fanno solo “sorridere” i criminali responsabili autori di tanta vile audacia. Serve ben altro in questa Calabria martoriata: indagini adeguate, controllo dello Stato, partecipazione attiva dei cittadini e rispetto della legalità. Occorre comprendere – aggiunge la deputata finiana – lo stato d`animo di una donna, Maria Carmela Lanzetta, nato dopo aver creduto di poter servire la propria comunità e aver ricevuto in cambio l`ennesimo gesto di violenza». L’ultimo passaggio della presa di posizione della parlamentare originaria di Taurianova si riferisce invece alla possibile matrice dell’intimidazione: «Siamo certi che le responsabilità di quanto accaduto al sindaco siano solo da individuare nell`area prettamente criminale e non anche forse in quell`area che gestisce, in modo non omogeneo e con scarsa trasparenza, lo sviluppo del territorio calabrese?».
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