CALCIO/IL PUNTO | Catanzaro champagne, luci spente sullo Stretto

Copertina doverosamente dedicata al Catanzaro. Il dilagante successo ottenuto contro l’Isola Liri avvicina i giallorossi alla realizzazione del sogno. Mancano sei turni e già domani, a Gavorrano, la formazione di Ciccio Cozza potrà compiere un altro decisivo passo avanti. Conquistata e mantenuta la vetta del girone B della Seconda divisione ai danni del Perugia, adesso le Aquile non possono concedersi cali di concentrazione. Il resto lo farà il tasso tecnico di un complesso costruito con criterio, secondo le indicazioni dell’allenatore, e ben messo in campo da Cozza. Il presidente Cosentino ha deciso di blindare il mister per il prossimo triennio. Chissà se ci riuscirà.
Non brilla la Vigor Lamezia, che però resta lì. Il pareggio di Giulianova non basta per tenere il passo del Perugia, ma dà continuità ai risultati e consente di non perdere troppo contatto con il tandem di testa. Il terzo posto è tanto sorprendente quanto meritato: chapeu a Massimo Costantino, a cui era stata chiesta solo una tranquilla salvezza. Considerati i dieci punti di vantaggio sulle inseguitrici, anche la Vigor meriterebbe la promozione diretta. Ma i posti sono due per tre contendenti. Adesso è tempo di dilemmi: gettare il cuore oltre l’ostacolo e provare l’impresa, oppure gestire le forze per non arrivare senza energie ai probabili play off?
Pochi chilometri più a sud, la Vibonese annaspa. Soffrono i rossoblù, la cui situazione di classifica è pesante e rischiosa. La stagione è cominciata male e proseguita peggio. Mai un guizzo, mai una prova davvero convincente. Anche a Milazzo è andata così. D’altronde, è questo il prezzo da pagare quando si compone un organico con troppi giovani e lo si affida a un tecnico che non ha esperienza nella categoria. Nel calcio professionistico, le nozze con i fichi secchi non si possono festeggiare.
Veniamo alle cadette. Male la Reggina, che dice addio alle ultime chance di rientrare in corsa per i play off. Il posticipo casalingo con il Brescia è stato uno spaccato di un’annata anonima, molto lontana dai fasti del passato. Gli effetti di questa situazione sono evidenti soprattutto sugli spalti, che sono sempre più vuoti e segnano una distanza profonda tra la società e una tifoseria che appena qualche anno fa era considerata un modello in tutta Italia. In riva allo Stretto ci si avvia a una tranquilla salvezza, nonostante l’obiettivo fosse la promozione. Una rosa inadeguata? Noi crediamo piuttosto che la scelta dell’allenatore sia stata infelice. Il rapporto tra il direttore sportivo Giacchetta e il primo tecnico, Breda, era avvolto in una nebulosa. Il successore, Gregucci, ha fatto quel che ha potuto, ma nessuno si è mai atteso sfracelli da parte sua.
Chi sorprende in positivo è Massimo Drago. Bravo, l’allenatore del Crotone, a rivitalizzare un ambiente depresso e consentire alla squadra di dare vita a una lunghissima striscia di risultati utili. I pitagorici sono guariti dalla “pareggite”, hanno colto due successi consecutivi – il secondo, a Padova, è stato un capolavoro tattico –  e adesso hanno recuperato la determinazione che li condurrà alla salvezza.
In serie D, il Cosenza ci spera ancora. Il blitz in casa della Valle Grecanica di Gianni Morabito è stato pianificato bene e realizzato alla perfezione. Il ritorno tra i professionisti non è un miraggio, anche perché i Lupi possono vantare un bacino d’utenza di prim’ordine e un palmares di titoli sportivi che non può non essere tenuto in considerazione. Restano tuttavia sei le lunghezze di distacco dall’Hinterreggio, che mantiene la vetta della classifica e potrebbe tagliare un traguardo storico: per la prima volta, la seconda squadra di Reggio Calabria approderebbe nella ex serie C2.