«I risultati ottenuti al Tavolo Massicci sono molto importanti e danno ulteriore slancio all`azione che abbiamo portato avanti sin dal nostro insediamento». Lo afferma il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti commentando l`esito dell`ultima riunione del Tavolo Massicci. Come sempre succede, ognuno la racconta come vuole, visto che i consiglieri Bruno Censore (Pd) e Rosario Mirabelli (Api), leggono gli stessi dati con un occhio differente.
«Innanzitutto – sostiene Scopelliti – è stato dato atto che la procedura di riconciliazione del debito si è conclusa con la definitiva quantificazione del debito ancora aperto al 2007 e del conseguente fabbisogno finanziario. Da qui l`autorizzazione all`ammissione della richiesta dei fondi Fas per la copertura del debito residuo, per circa 438 milioni di euro in quanto la restante parte è coperta dalle premialità e dal mutuo già sottoscritto dalla Regione. Inoltre, in riferimento al positivo andamento dei conti relativi all`anno 2011, è da evidenziare che il deficit accertato nel preconsuntivo è di 142 milioni di euro, in perfetta linea con l`obiettivo previsto dal Piano di rientro per l`anno 2011. Dato molto importante, soprattutto perché è stato ottenuto nonostante una riduzione, a valere sul finanziamento del Servizio sanitario regionale, di ben 58 milioni di euro, secondo i dati riportati nel Piano di rientro. E`, quindi, un grande successo dal momento che, nonostante il venir meno di importanti risorse, l`obiettivo è stato raggiunto completamente, a testimonianza di una totale inversione di tendenza rispetto al passato, soprattutto a livello gestionale».
«Tutti questi risultati – continua il presidente Scopelliti – ci danno la possibilità di chiedere l`erogazione delle ulteriori premialità in favore della Regione Calabria, che ammontano a circa 500 milioni di euro. Le ricadute sul territorio di questa iniezione di liquidità nel Servizio sanitario regionale consentiranno anche di recuperare il gap dei pagamenti. Per quanto riguarda la Fondazione Campanella, c`è la necessità di un confronto con l`Università Magna Grecia di Catanzaro, socio della Fondazione, per definire un percorso che garantisca la continuità nell`erogazione del servizio di oncologia, fondamentale per la Calabria, nell`ambito di una cornice che salvaguardi, da un lato, le professionalità acquisite e, dall`altro, il rispetto della normativa in materia, sempre e comunque tenendo conto dell`organizzazione sanitaria generale. Auspichiamo di risolvere definitivamente tale problematica nel giro di un mese. Gli obiettivi raggiunti finora, grazie all`impegno profuso dal dipartimento Tutela della salute in stretta sinergia con le aziende sanitarie ed ospedaliere calabresi, dimostrano come, nel giro di qualche anno, con un buon gioco di squadra e con la condivisione dei cittadini, riusciremo finalmente a normalizzare un settore devastato da anni di cattiva gestione».
«Aspettiamo di leggere nei verbali le conclusioni dell`incontro interministeriale sul Piano di rientro anche se, purtroppo, sappiamo già che la materia è tutta incentrata sui numeri e niente affatto sui servizi sanitari che sono utili a questa regione». Ha sostenuto Bruno Censore.
«Aspettiamo di leggere nei verbali le conclusioni dell`incontro interministeriale sul Piano di rientro anche se, purtroppo, sappiamo già che la materia è tutta incentrata sui numeri e niente affatto sui servizi sanitari che sono utili a questa regione». E` quanto ha sostenuto il consigliere regionale del PD, Bruno Censore, circa gli esiti del tavolo Massicci.
«La verifica periodica del tavolo Massicci – aggiunge il consigliere regionale del Pd – sui risultati del Piano di rientro conferma un andamento fatto di poche luci e tante ombre. Le poche luci riferite ai primi capitoli di risanamento economico quali la farmaceutica e gli acquisti di beni e servizi nulla hanno a che fare con l`azione di governo del Commissario Scopelliti poiché sono il frutto di azioni strutturali avviate nella precedente legislatura con le economie prodotte dalla Stazione unica appaltante. Il risparmio aggiuntivo per il quale esultano Scopellti ed i suoi non è altro che il frutto di un artificio contabile che scaturisce dalla Sua, dai tagli dei servizi sanitari, dalla chiusura degli ospedali ma soprattutto dall`incremento dell`imposizione fiscale che ricade sulla pelle dei calabresi».
«Quanto alle ombre sempre più cupe – prosegue Censore – c`è da registrare l`assoluta confusione che regna nella rete ospedaliera – vedi la vicenda della Campanella che per la terza volta è stata oggetto di reprimenda e motivo di forti tensioni all`interno della stessa terna commissariale. La stessa riorganizzazione delle spese ospedaliere non trova ancora sbocchi soddisfacenti poiché la proposta del Commissario ad acta è fortemente contraddittoria a partire dal rapporto tra pubblico e privato. A fronte di ciò in tanti territori calabresi, a partire da quelli di confine, disagiati dell`entroterra e delle fasce montane, si è proceduto con caparbietà e senza interlocuzione a cancellare i già fragili servizi esistenti. Tanti calabresi non sanno più dove rivolgersi, gli stessi investimenti in tecnologie e ristrutturazioni, oltre alla costruzione dei quattro nuovi ospedali, sono tutt`ora al palo. E` preoccupante, infine, l`accenno che si fa ad una eventuale proroga del Piano di rientro la cui scadenza è prevista per il prossimo 31 dicembre con il relativo andamento a regime del settore».
«Certo, siamo tutt`ora assai lontani – conclude – da un sistema sanitario efficiente e risanato ma si continua testardamente a percorrere una strada che in questi due anni ha dimostrato tutta la sua inefficacia e pericolosità. Oggi il sistema sanitario calabrese è più debole e meno efficace; quanto al risanamento vero non c`è stata nessuna inversione di tendenza sui dati macroeconomiche e sulle stesse capacità di gestione».
«Fa bene il presidente Scopelliti ad esultare per i risultati raggiunti al Tavolo Massicci, ma i calabresi hanno ben poco da rallegrarsi», scrive invece, in una nota, Rosario Mirabelli. «Con i fondi Fas e le premialità bloccate – prosegue il consigliere regionale dell’Api – abbiamo risolto solo parzialmente il problema del debito pregresso, ma non ci sono risorse per gli investimenti necessari per migliorare la qualità della sanità al fine di diminuire una delle maggiori voci di spesa che è quella della mobilità passiva. Basta farsi un giro nelle zone dove sono ubicati gli ospedali da chiudere per rendersi conto che gli ammalati non trovano più alcun servizio. Miei colleghi medici confermano che da mesi è aumentata l`emigrazione sanitaria verso le regioni di confine; in particolare in Basilicata, che già risulta essere tre le destinazioni principali degli ammalati calabresi. Mi chiedo se il presidente Scopelliti e i burocrati del Tavolo Massicci siano al corrente che mentre in Calabria si chiudono gli ospedali di confine, le Regioni di confine come la Basilicata e la Sicilia li stanno potenziando per attrarre ammalati».
«Insomma per noi calabresi – prosegue Mirabelli – questo Piano di rientro, ci sta procurando oltre al danno la beffa, si pensa solo ai tagli ma non agli ammalati. A questo punto mi chiedo se tutto questo corrisponde ad un preciso disegno politico, oppure siamo di fronte all`incompetenza più assoluta di funzionari regionali e statali che anziché preoccuparsi di vedere come riorganizzare la sanità calabrese, approfittano della palese debolezza della politica e delle istituzioni calabresi, per mettere in atto tagli indiscriminati con il solo fine di distruggere quel che resta della buona sanità della nostra regione».
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