«Il principio bioattivo del peperoncino può aiutare il cuore». E` quanto emerge da una ricerca dell`Iresmo Foundation (Istituto Regionale di Scienze molecolari) di cui è responsabile il professore Nicola Antonio Uccella, docente del dipartimento di Chimica dell`Università della Calabria. «Il biofenoli complessi del peperoncino – spiega Uccella – possono essere in grado di ridurre il rischio di attacco cardiaco e bloccano un gene per l`espressione della motilità arteriale. La ricerca scientifica biomolecolare ha ampliato le conoscenze sui bioattivi contenuti nel peperoncino piccante per migliorare la salute del cuore. Uno scenario più chiaro e dettagliato dei loro effetti sui geni più intricati e sui meccanismi d`azione permette di interpretare la loro influenza sul colesterolo e sulla salute dei vasi sanguigni». «Ad esempio, la capsaicina e un suo analogo bioattivo, parente biomolecolare molto stretto – prosegue Uccella – assiste in due modi la salute del cuore. Abbassa i livelli di colesterolo, riduce l`accumulo di colesterolo nell`organismo umano, aumenta la sua demolizione e l`eliminazione con le feci. Inoltre blocca l`azione di un gene di controllo della contrazione arteriale e di limite del flusso di sangue al cuore e agli altri organi. Il blocco consente un maggiore afflusso di sangue attraverso i vasi sanguigni verso tutti gli organi».
x
x