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Dal 2009 noi siamo un comune deleghistizzato

Ora tutto diventa facile, tutti sapevano, tutti immaginavano, per anni hanno definito la Lega Nord Padania come l’unica novità del panorama politico nazionale. Tutti a imitarla dal federalismo alla…

Pubblicato il: 06/04/2012 – 20:00
Dal 2009 noi siamo  un comune deleghistizzato

Ora tutto diventa facile, tutti sapevano, tutti immaginavano, per anni hanno definito la Lega Nord Padania come l’unica novità del panorama politico nazionale. Tutti a imitarla dal federalismo alla sicurezza alla territorialità. Le forze politiche stavano diventando xenofobe e razziste pur di imitare la Lega, tutti a esprimere “sindaci sceriffi”, a declamare le politiche dei respingimenti non quelli dell’accoglienza, tutti a decantare le virtù etiche e morali di un movimento secessionista che sognava le macro-regioni e i ministeri al Nord, tutti a esaltare le politiche antimeridionali di derisione e di sbeffeggio nei confronti dei popoli del Sud, tacciati di assistenzialismo e di portatori di cultura criminale. Ora tutto sembra volgere alla fine, anche loro scoperti a “maneggiare” senza cautela le risorse pubbliche, loro che mostravano nel Parlamento il famoso cappio, anche loro che scoprono il “familismo amorale” presente esclusivamente nella storiografia del Sud, anche loro identici ai partiti della prima repubblica. Il Comune di Acquaformosa con delibera del consiglio comunale del quattro agosto 2009 ha dichiarato il proprio territorio “deleghistizzato” approvando un decalogo in 10 punti sui comportamenti da tenere nel proprio territorio, installando all’ingresso del paese i tabelloni con la scritta “paese deleghistizzato”. Il ministro Zaia, in quell’occasione mi consigliò: «Di risciacquare i miei deliri nelle acque del Po». Ero consapevole che dietro la facciata di lotta e battaglia si celava la vera storia di un movimento che attraverso la cultura della secessione nascondeva una cultura di rapina e di appropriazione dei “beni comuni”. La pentola è stata scoperchiata e rimangono solo le lacrime di tanti militanti che hanno creduto a una classe politica rozza e non degna di credito. Noi abbiamo continuato ad applicare il decalogo del “Paese deleghistizzato”, difendendo la scuola pubblica, applicando una politica sui beni comuni: rifiuti, acqua, Imu, ma sopratutto abbiamo iniziato ad applicare il primo punto del Decalogo che recita: «Nel nostro paese non togliamo le panchine agli immigrati, anzi le dotiamo di cuscini» tant’è che molte famiglie di rifugiati politici e di richiedenti asilo sono ospiti della nostra comunità, nel primo anno sono già nati 3 bambini africani i cui nomi in parte richiamano all’integrazione infatti si chiamano: Giovanni, Maria e Blessing. La nostra è stata un esperienza di accoglienza mentre la Lega col proprio ministro dell’Interno giustificava i respingimenti e l’eurodeputato Borghezio chiedeva alla forze dell’ordine di sparare agli immigrati. Ora, visto che difficilmente i leghisti potranno continuare a risiedere nei propri territori, se vorranno potranno richiedere asilo politico al comune deleghistizzato. Noi provvederemo a sistemarli in appartamenti vicino agli immigrati africani e a contatto con i cittadini del tanto vituperato Meridione, solo così potranno depurarsi delle malefatte che stanno emergendo in queste ore. A Borghezio, a Rosy Mauro a Salvini e al “Trota” e allo stesso Zaia non resta che fare un cenno, al resto provvederemo noi, umili gente del Sud ad “accoglierli” e “rieducarli” ed eventualmente a risciacquarli nelle acque delle nostre fiumare.
                                                     *sindaco di Acquaformosa

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