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Rapina nel sangue: si costituisce il terzo bandito

REGGIO CALABRIA È stato preso anche il terzo componente della banda che sabato sera ha compiuto la rapina ad un supermercato di Delianuova nel corso della quale sono morte due persone. Si tratta di…

Pubblicato il: 09/04/2012 – 20:56
Rapina nel sangue: si costituisce  il terzo bandito

REGGIO CALABRIA È stato preso anche il terzo componente della banda che sabato sera ha compiuto la rapina ad un supermercato di Delianuova nel corso della quale sono morte due persone. Si tratta di Giuliano Napoli, poco più che ventenne, cugino di Luigi Napoli, il rapinatore rimasto ucciso. Il giovane si è costituito ai carabinieri. Il giovane. di 24 anni, si è costituito nel pomeriggio ai carabinieri che già lo stavano cercando da domenica pomeriggio. Giuliano Napoli è stato poi portato nella caserma dell`Arma a Palmi dove gli è stato notificato il provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Palmi per concorso in omicidio e rapina aggravata.

L`ALTRO ARRESTO Lo hanno arrestato i colleghi del padre mentre, in una zona di campagna, cercava di sfuggire alla cattura nascondendosi in un casolare. Antonino Festa ha soli 19 anni, ma sulla sua testa pesa già un`accusa gravissima: concorso in omicidio e rapina aggravata. È lui, figlio di un carabiniere, secondo gli investigatori, uno dei tre componenti del gruppo che sabato sera, con modalità “efferate“ e senza scrupoli, ha fatto irruzione nel supermercato Crai di Delianuova per compiere una rapina conclusasi con un bilancio tragico, la morte del titolare, Giuseppe Antonio Strano, di 48 anni, e di uno dei rapinatori, Luigi Napoli, anche lui diciannovenne da soli 12 giorni. Festa, messo alle strette, davanti al pm della Procura di Palmi Enzo Bucarelli, che col procuratore Giuseppe Creazzo ha coordinato le indagini, ha ammesso le proprie responsabilità. Tra i tre ragazzi sul luogo della rapina c`era anche lui, figlio di un appuntato dei carabinieri in servizio alla Compagnia di Palmi. Antonino, però, aveva scelto una strada diversa da quella del padre. Si era messo a fare furti, tant`è che il suo nome era già noto alle forze dell`ordine. Nel gennaio scorso era stato arrestato proprio insieme a Luigi Napoli per il furto di un`auto. Condannati a sei mesi di reclusione erano stati poi scarcerati. I due erano anche sospettati di far parte di un gruppo dedito ai furti negli appartamenti. Da tempo Festa aveva deciso di abbandonare la famiglia per andare a vivere da solo. Nel casolare in cui si era nascosto Festa, era passato anche Giuliano Napoli, subito identificato dai carabinieri. E proprio la pressione dei controlli dei militari ha spinto il ventiquattrenne a presentarsi in caserma per costituirsi.

LA RAPINA DI SABATO I tre giovani, sabato sera, poco prima della chiusura, sono entrati nel supermercato dei fratelli Strano. Uno è rimasto all`esterno, gli altri due sono entrati nel locale col volto coperto da calzamaglie e armati di pistole ed hanno intimato al titolare di consegnare l`incasso, poco più di 7.000 euro in contanti ed assegni. Strano si e` opposto, ha cercato di difendere il frutto del suo lavoro, mentre la figlia Domenica, di 22 anni, assisteva terrorizzata insieme allo zio, Michele. Alla reazione del titolare, uno dei banditi ha sparato senza esitazione tre colpi di pistola calibro 7.65 ferendo mortalmente l`uomo. Ma prima di cadere esanime al suolo, Strano ha avuto la forza di strappare di mano la pistola ad uno dei rapinatori e sparare a sua volta ferendone uno. Neanche lo sviluppo tragico della rapina ha fatto desistere i banditi dal loro proposito. Prima hanno arraffato un po` di banconote dalla cassa e poi hanno sfilato il portafogli dalla tasca di Strano, ormai morto. Solo allora sono fuggiti su un`auto guidata dal complice. Il bandito ferito, però, è morto quasi subito ed i complici, nonostante anche il rapporto di parentela tra due di loro, hanno abbandonato il corpo per strada, alla periferia del paese. Quando, nel corso della notte, i carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche, grazie alle impronte digitali, hanno accertato l`identità di Luigi Napoli, il cerchio si è chiuso sui complici. Quale che sia il ruolo svolto dai singoli, che sarà accertato con le perizie e le testimonianze, resta l`amarezza per tre giovani privi di scrupoli pronti a tutto pur di ottenere denaro facile. Una constatazione che ha portato Creazzo ad invitare ad «una riflessione sull`importanza di un profondo lavoro di prevenzione sociale, in particolare tra i giovani della Piana di Gioia Tauro, per offrire loro opportunità di impegno e valori che li tengano lontani dalla criminalità».

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