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Il grido d`allarme di Morosini: «Qui è un disastro, devono aprire gli occhi»

«Non posso dire a nessuno: abbiate fiducia, abbiate speranza, perché ingannerei la gente. Noi stiamo perdendo tutti i giovani laureati, tutti stanno emigrando, è un disastro». Non è rassegnato ma a…

Pubblicato il: 10/04/2012 – 16:16
Il grido d`allarme di Morosini: «Qui è un disastro, devono aprire gli occhi»

«Non posso dire a nessuno: abbiate fiducia, abbiate speranza, perché ingannerei la gente. Noi stiamo perdendo tutti i giovani laureati, tutti stanno emigrando, è un disastro». Non è rassegnato ma addolorato, il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini e intervistato da Radio Vaticana lancia un accorato grido d`allarme: «O aprono gli occhi per una politica reale di sviluppo oppure è inutile che mandano forze dell’ordine».
Nella Locride si stanno vivendo ore di tensione: il primo cittadino di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, si è dimessa dal suo incarico dopo l`ennesima intimidazione subita, i suoi colleghi della Locride hanno annunciato dimissioni di massa e ne discuteranno domani alla vigilia dell`arrivo di una delegazione della commissione parlamentare Antimafia.
Di qualche ora fa è la notizia di un`ennesima intimidazione alla sede della comunità “Progetto sud” di Lamezia Terme, gestita dal sacerdote antimafia don Giacomo Panizza. «Chi me lo fa fare» è la frase che monsignor Morosini si sente ripetere sempre dagli amministratori locali e la sua preoccupazione è fondata: «Qui veramente si rischia che agli appuntamenti elettorali manchino persone disponibili a candidarsi. Se il cittadino onesto, che va lì veramente per giocarsela tutta, deve correre questi rischi, davvero chi glielo fa fare? L’eroismo non si può imporre a tutti». In una regione in cui hanno «soppresso tutti i treni a lunga percorrenza. Le strade interne dei piccoli centri sono un disastro, da Terzo mondo» – dice Morosini rispondendo alle domande di Federico Piana – non si possono illudere i cittadini mentre criminalità e religione continuano a convivere sotto lo stesso tetto.
Monsignor Morosini ha scritto una lettera al premier Monti nella quale ha sottolineato la «difficoltà per un vescovo a Locri non di parlare di legalità, ma di dare speranza». E il suo grido d`allarme diventa più forte: «I sindaci che cosa devono amministrare? Sono tutti indebitati, fin sopra i capelli. Qui a Locri rischiamo che ci chiudano l’acqua perché il Comune si trova in arretrato nei pagamenti all’azienda fornitrice. Ecco a che punto siamo arrivati. I Comuni cosa devono amministrare? Fame, miseria, debiti, questa è la realtà». La Calabria è abbandonata a se stessa e la politica deve assumersi le sue responsabilità. Non servono i comunicati di elogi e gli applausi all`indomani della cattura di un boss: «Ne prendono dieci ma ne spuntano venti, si devono convincere di questo. Non credete quando dicono che hanno “decapitato” la `ndrangheta, perché qui non c’è nessuna decapitazione. Quando ne prendono uno, spuntano altri dieci capi e questo lo sanno benissimo tutti». Morosini sa perfettamente cosa manca: «Una politica di sviluppo. Siamo noi incapaci di progettare? Non lo so, però si metta chi deve intorno a un tavolo e si faccia questa politica di sviluppo, di lavoro, perché altrimenti la vita qui è impossibile».

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