Dalla Locride ultimatum al governo

Il fronte dei sindaci della Locride va avanti. Al termine dell`assemblea che si è svolta a Monasterace  i 42 primi cittadini hanno deciso di concedere un mese di tempo al governo centrale per avere risposte concrete. Nei prossimi giorni i motivi della protesta saranno portati al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Un lungo elenco di questioni irrisolte da decenni: dalla sicurezza dei pubblici amministratori, alla viabilità, passando per l`emergenza depuratori e rifiuti. A metà maggio i sindaci torneranno a riunirsi e se la situazione non sarà cambiata restituiranno le loro fasce tricolori. A farsi portavoce delle richieste della Locride sarà l`Anci che ha inviato a Monasterace un rappresentante nazionale. Entro la fine del mese sarà fissato un incontro con il Capo dello Stato.
I sindaci hanno, inoltre, chiesto al sindaco Maria Carmela Lanzetta di “congelare” le dimissioni. La decisione verrà ufficializzata domani alla presenza della commissione parlamentare antimafia, del prefetto e anche del segretario del Pd Pierluigi Bersani. Appare, comunque, certo che il sindaco di Monasterace resterà al fianco dei suoi colleghi in questa battaglia per la Locride. La scintilla che ha fatto divampare la protesta è stata proprio la scelta del sindaco Lanzetta di lasciare l`incarico perché vittima di un`inquietante escalation di atti intimidatori. Attorno a lei si sono stretti gli altri 41 sindaci che hanno denunciato l`isolamento in cui sono costretti ad affrontare «da un lato i problemi finanziari e dall`altro quello della criminalità che ci sta sempre con il fiato sul collo e comprime le nostre iniziative».