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Le parole d`ordine di Celi: legalità e trasparenza

Legalità e trasparenza, queste le parole d’ordine di Giuseppe Celi, candidato centrista a sindaco di Catanzaro, che ha presentato il suo programma nell’affollata sala delle culture della Provincia….

Pubblicato il: 11/04/2012 – 23:35
Le parole d`ordine di Celi: legalità e trasparenza

Legalità e trasparenza, queste le parole d’ordine di Giuseppe Celi, candidato centrista a sindaco di Catanzaro, che ha presentato il suo programma nell’affollata sala delle culture della Provincia. Con toni pacati lancia messaggi chiari al centrodestra di Sergio Abramo: “ Vogliamo una Catanzaro che non abbia nulla che vedere con il “modello Reggio”, con buona pace di quanti, pur essendo catanzaresi, vi si sono accodati”. Si rivolge a una città ”che sta pagando un prezzo altissimo in termini politici, sociali e di immagine per colpe che non appartengono certo ai cittadini che a distanza di sette mesi si sono ritrovati privi di sindaco senza che una politica di parte sia riuscita a dare una spiegazione credibile di dimissioni non motivate”. Durissimo il giudizio sul passato da sindaco del concorrente Abramo: “I quartieri, le periferie portano ancora i segni di un abbandono che risale ormai a quindici anni fa, quando ad amministrare la città era lo stesso candidato sindaco del centrodestra che  oggi snocciola cifre e cita sigle di programmi con la malposta sicurezza di chi si sente chiamato a sanare danni da lui originati. Contro questo schema di città smembrata noi dell’area di centro presentiamo un progetto di città metropolitana, capoluogo di provincia e di regione, mettendo i valori della persona e del bene comune al centro degli interessi collettivi”. Queste le priorità individuate da Celi: la macchina burocratica dell’apparato amministrativo comunale, la vivibilità del centro storico e dei quartieri, la raccolta dei rifiuti, la depurazione e lo stato del litorale cittadino, le scuole, la sicurezza e la vigilanza urbana, la viabilità e la mobilità sul territorio, l’occupazione e il lavoro. “Noi proponiamo alcune direttrici di intervento capaci di generare economia sana e lavoro duraturo: la gestione programmata del territorio, l’adozione del piano strategico e del piano strutturale aperti alle realtà comunali limitrofe, il rilancio degli investimenti nei servizi e nelle tecnologie diffuse, il riconoscimento del giusto ruolo al turismo, all’artigianato e al commercio, la valorizzazione delle opportunità culturali e gestionali derivanti dal polo universitario e dalla cittadella regionale”. Infine, quasi un patto d’onore con i catanzaresi: “Qualunque sarà la sorte che i cittadini elettori vorranno attribuirci, di sicuro noi moderati, cattolici e laici espressione dell’Area politica di centro di Catanzaro saremo sempre e comunque al servizio della città”.
Al fianco di Celi erano presenti il deputato dell`Udc Mario Tassone, il segretario nazionale dell`MpA Agazio Loiero, il segretario regionale Udc Gino Trematerra, il consigliere regionale Pasquale Tripodi – nel pubblico anche il collega Ottavio Bruni, il capogruppo regionale dell`Udc Alfonso Dattolo, il giudice Romano De Grazia. Tassone è intervenuto puntando il dito contro il troppo nervosismo che rende elettrico il clima e questa campagna elettorale in cui “c`è un candidato che sembra abbia già risolto i problemi del lavoro con il superamento dell`articolo 18 facendo tante promesse, piuttosto che mettendo a bando posti che dovrebbero essere attribuiti nel rispetto della meritocrazia. Continuerò – ha aggiunto – a denunciare storie e vicende anomale di questa avventura elettorale”. Per il segretario nazionale del Movimento per le Autonomie, Agazio Loiero, “questa è una città che per la sua tradizione legalitaria, era caratterizzata da un rapporto di qualità umana. adesso tutte queste cose stanno scomparendo. La città è in mano spesso a forze anche violente”. Secondo l`ex governatore anche nella composizione delle liste registra una “mancanza di rispetto”. “Vorrei che nella campagna elettorale ci si soffermasse prioritariamente perchè Traversa si è dimesso – ha concluso Loiero -non ci racconterete la storia del vitalizio, perché è il cumulo di violenza politica dalla sua parte che non gli ha permesso di fare il sindaco, chiedetelo sempre ad Abramo”. Il segretario regionale dell`Udc, Gino Trematerra – che ha voluto portare anche i saluti del presidente del consiglio regionale, Franco Talarico – ha rimarcato che il partito di Casini è presente nella campagna elettorale catanzarese e vuole testimoniare un impegno determinante. “Chi si è autoescluso, rimarrà nostro amico, ma sostenendo altre liste rimarrà fuori dal partito – ha detto ancora Trematerra – perché, come ho già avuto modo di dire, l`Udc non è come la porta girevole di un albergo”.

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