Gervasoni chiama in causa la Reggina per la partita con l`Albinoleffe

Il 30 maggio del 2010, quando si giocò Reggina-Albinoleffe (che secondo il giocatore Carlo Gervasoni fu combinata) e Mantova-Ancona (per la quale l`accordo non fu perfezionato) per aspettare i risultati di altre partite che dovevano determinare delle retrocessioni, su altri campi qualcuno mise in funzione degli idranti per far slittare di qualche minuto la conclusione dei match. È lo stesso Gervasoni a raccontarlo nel verbale d`interrogatorio del 12 marzo scorso al procuratore di Cremona Roberto Di Martino. «La settimana successiva l`Albinoleffe ha venduto la partita Reggina-Albinoleffe, appunto del 30 maggio 2010, terminata per 3 a 1 – racconta Gervasoni -. Della cosa mi ha informato il Carobbio precisandomi che fu proprio il presidente della Reggina contattando il presidente dell`Albinoleffe, promettendogli di restituirgli il favore l`anno successivo. Non so se gli diede anche del denaro. All`epoca io militavo nel Mantova». Fin qui la ricostruzione del calciatore “pentito”. Ma si tratta di un racconto che presenta limiti e “buchi”. Come il riferimento a Filippo Carobbio, che è effettivamente un ex di Reggina e Albinoleffe, ma all`epoca dei fatti militava nel Grosseto. Come faceva dunque Carobbio a sapere della presunta combine che sarebbe intervenuta tra i presidenti delle due società? E ancora, tornando all`ultima giornata del campionato di serie B 2009/2010, era così difficile prevedere un successo della Reggina, che aveva bisogno di quei punti per evitare solo l`eventuale rischio dei play out, contro una squadra già salva? Qualunque scommettitore dilettante avrebbe puntato sulla vittoria degli amaranto, tant`è che per un largo successo dei calabresi le quote pagate erano, ovviamente, molto basse, come accade sempre nel finale di stagione quando si affrontano una squadra che ha ormai raggiunto il suo obiettivo e una che invece ha ancora motivazioni e traguardi da tagliare.