Ultimo aggiornamento alle 23:04
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

La Fornero spiega la riforma ai giovani di Reggio

REGGIO CALABRIA È stata soprannominata Elsa la tosta, ma la determinazione non è stata l’unica qualità mostrata oggi a Reggio dal ministro del Lavoro. Perché nel discorso conclusivo del convegno “C…

Pubblicato il: 14/04/2012 – 14:02
La Fornero spiega la riforma ai giovani di Reggio

REGGIO CALABRIA È stata soprannominata Elsa la tosta, ma la determinazione non è stata l’unica qualità mostrata oggi a Reggio dal ministro del Lavoro. Perché nel discorso conclusivo del convegno “Calabria: giovani, occupazione e sviluppo”, organizzato dalla Fondazione Bellisario e ospitato nella sede del consiglio regionale, Elsa Fornero ha anche espresso tutte le incertezze e le remore di un ministro alle prese con una riforma del lavoro necessaria, ma che inevitabilmente determinerà nuovi disagi sociali e nuove vibrate proteste.
Non ci sono altre vie praticabili, nessun cambiamento può avvenire senza il sacrificio di tutti – ha affermato il ministro davanti alla platea composta in larga parte dai giovani delle scuole reggine. «La riforma – ha continuato – non concede cittadelle, settori protetti che lasciano fuori gli svantaggiati del mondo del lavoro, cioè le donne e i giovani». Uno svantaggio, secondo la Fornero, che diventa drammatico in regioni come la Calabria, «dove è quasi impossibile essere madre e lavoratrice».
Il ministro è a Reggio per la prima volta nella sua vita, e subito mostra la volontà di non vendere illusioni a una cittadinanza già fiaccata da continue promesse e speranze disattese. Spiega i punti principali della nuova riforma, e ribadisce la necessità di modificare con equilibrio un mercato del lavoro asfittico, che nel tempo ha determinato le difficoltà nelle quali oggi l’Italia si trova impantanata. «Non si tratta di una rivoluzione – spiega la Fornero -, ma di una riforma che cerca di contemperare i vari interessi senza incidere in un solo settore».
Le linee guida sono un nuovo ordine nella giungla dei contratti precari o a tempo determinato; l’aumento delle possibilità di licenziamento pur mantenendo la necessaria misura; retribuzioni più alte per il lavoro temporaneo; indennità di disoccupazione accompagnata da corsi di formazione organizzati dalle Regioni. «In tutto – ha spiegato il ministro – si tratta di 72 articoli in cui si cerca un equilibrio tra vari aspetti contrastanti, per una riforma che riguarda tutti». Dagli esodati che «vengono creati dalle imprese che li immettono nel sistema pensionistico pubblico» alle imprese, «che soffrono per la mancanza di credito e il costo troppo alto del lavoro».
Fornero ha anche affrontato le polemiche che provengono da detrattori bipartisan, «dalla sinistra che ci accusa di essere stati poco incisivi nella lotta alla precarietà, alla destra che invece contesta la troppa incisività nel ridurre la flessibilità in entrata». I mal di pancia, insomma, sono diffusi, ma per il ministro del governo Monti rimane fondamentale «rimboccarci le maniche e domandarci cosa ci aspetta. Solo così – ne è convinta – è possibile cambiare il Paese». La stella polare della sua azione rimane comunque la creazione di un mercato che definisce «aperto, inclusivo e dinamico», al passo con quanto impongono i tempi attuali.
Il governatore Scopelliti poco prima era intervenuto sciorinando un elenco di cifre, con l’intento di mostrare le buone prassi della sua amministrazione nella lotta alla disoccupazione regionale. Nella sua ricostruzione, anche una proposta di modifica dei contratti pubblici («dividere al 50% i posti lasciati da chi si dimette tra i loro figli e i giovani laureati precari») e un invito alla Cassa depositi e prestiti a investire nelle risorse umane, in modo tale da «rivoluzionare la Calabria».
Proposte bacchettate, sia pure con eleganza e garbo, dalla Fornero, che sottolinea invece come la più grave tragedia della Calabria sia la mancanza di un sistema industriale, in una regione che è andata avanti grazie al settore pubblico che oggi «non può più offrire un lavoro stabile e duraturo». «Quel mondo – ha detto ancora il ministro – è ormai alle spalle, le carriere non possono più essere lunghe come una volta, in un contesto che è necessariamente più dinamico». La svolta può essere garantita solo dalla crescita, «in un Paese che negli ultimi 15 anni si è lentamente impoverito».
Per questo la Fornero si rivolge ai giovani uditori: «Non avete un futuro facile davanti, ma per la ripresa sarà fondamentale il vostro aiuto. Voi siete al centro di tutto quello che facciamo». Il ministro ha poi promesso di ritornare al più presto in Calabria, anche per ascoltare le istanze dei lavoratori lpu/lsu che durante il convegno hanno esposto messaggi di protesta.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x