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Oliverio: pronti a impugnare la delibera sul trasporto pubblico locale

COSENZA «È necessario revocare immediatamente la delibera n. 147 approvata il 30 marzo scorso dalla giunta regionale, istituire un tavolo di concertazione con la partecipazione dei soggetti sociali…

Pubblicato il: 16/04/2012 – 20:09
Oliverio: pronti a impugnare la delibera sul trasporto pubblico locale

COSENZA «È necessario revocare immediatamente la delibera n. 147 approvata il 30 marzo scorso dalla giunta regionale, istituire un tavolo di concertazione con la partecipazione dei soggetti sociali ed istituzionali legittimati a dare il proprio contributo e ad avanzare proposte di merito in direzione di un progetto di riqualificazione e di riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico locale. Se questa richiesta non dovesse trovare accoglimento, la Provincia di Cosenza si vedrebbe costretta ad impugnare, anche in sede giurisdizionale, la delibera regionale in oggetto, a tutela delle proprie prerogative e a garanzia e difesa dei servizi e dei diritti dei cittadini»: è la posizione emersa nel corso di un incontro tra il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, l`assessore provinciale ai Trasporti, Giovanni Forciniti e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil.
Il “tema caldo” era appunto il trasporto pubblico locale. La delibera contro la quale Provincia e sindacati puntano l`indice, a loro dire «determinerà su tutto il territorio regionale e, in particolare, in provincia di Cosenza, una situazione fortemente caotica ed ingovernabile sul servizio dei trasporti, con gravi conseguenze e disagi per l`utenza e le comunità locali». Attraverso la delibera regionale si è arrivati a un taglio di quattro milioni e 700mila chilometri, di cui tre milioni in provincia di Cosenza, il tutto «senza nessuna concertazione con le Province, gli enti locali e le forze sociali, in netta violazione alla normativa nazionale e regionale vigente sul trasporto pubblico locale che affida alle Province questa competenza. A seguito di tale deliberazione – si legge ancora nella nota diffusa dall`amministrazione provinciale guidata da Oliverio –, piuttosto che determinare una razionalizzazione dei servizi in direzione di una sua necessaria razionalizzazione e di un possibile contenimento dei costi, si determineranno notevoli disservizi.  Numerosi, infatti, sono i Comuni, soprattutto quelli piccoli e delle aree interne, che vedranno accentuata la loro condizione di isolamento; la città e la provincia di Cosenza rimarranno completamente prive di servizi di collegamento di trasporto pubblico con l`aeroporto di Lamezia Terme, sarà notevolmente ridimensionato il collegamento con l`Università della Calabria e i servizi di trasporto pubblico di cui oggi fruiscono gli studenti universitari saranno notevolmente ridotti, con gravi implicazioni e conseguenze nell`esercizio del diritto allo studio. Non si affronta, infine, il problema della sovrapposizione di linee in modo razionale, sulla base di una conoscenza e di uno studio di merito, così come non si tiene conto della necessaria integrazione del trasporto su gomma con il trasporto su ferro».
«In definitiva – è stato infine sottolineato – la mancanza di concertazione e di confronto con le Province e le istituzioni locali ha impedito che si utilizzasse, per quanto riguarda la provincia di Cosenza, una precisa proposta di razionalizzazione del trasporto pubblico locale che è contenuta nel Piano provinciale dei Trasporti approvato all`unanimità dal consiglio provinciale di Cosenza e frutto di un`approfondita concertazione con le forze sociali, i territori ed i comuni della provincia di Cosenza. La mancanza di una cultura di governo, più che mai necessaria in questa fase di pesanti difficoltà economiche in cui si dibattono il Paese e la Calabria per affrontare i problemi urgenti di razionalizzazione di un sistema dei trasporti che sia capace di riqualificare il servizio, garantendo il diritto alla mobilità, rischia di determinare inevitabilmente una gravissima situazione sia sul piano sociale e occupazionale con l`espulsione di centinaia di lavoratori da un settore cruciale per la crescita economica e sociale della nostra regione».

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