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Neosacerdote durante la sua prima omelia tuona contro i giudici

ISOLA CAPO RIZZUTO Tuona contro i giudici nell`omelia della sua prima messa celebrata nel suo paese, Isola Capo Rizzuto, nel Crotonese, accusandoli di aver condannato il padre che lui definisce inn…

Pubblicato il: 17/04/2012 – 19:06
Neosacerdote durante la sua prima omelia tuona contro i giudici

ISOLA CAPO RIZZUTO Tuona contro i giudici nell`omelia della sua prima messa celebrata nel suo paese, Isola Capo Rizzuto, nel Crotonese, accusandoli di aver condannato il padre che lui definisce innocente. Il fatto ha visto protagonista un neosacerdote, Vincenzo Scerbo, ordinato sabato scorso a Crotone, dall`arcivescovo monsignor Domenico Graziani. Don Vincenzo, secondo quanto riporta il trisettimanale
Il Crotonese, è figlio di Romolo Scerbo giudicato e condannato dal Tribunale di Crotone e dalla Corte d`appello di Catanzaro che lo hanno ritenuto responsabile di estorsione ai gestori del villaggio turistico “Tucano” con l`aggravante di aver agito usando metodi mafiosi. Durante la sua prima omelia il sacerdote, visibilmente provato e amareggiato per quanto era accaduto, non ha esitato ad affermare che «questo che per me doveva essere il giorno più bello della mia vita lo è solo in parte perché una parte del mio cuore viaggia lontano da questo luogo, attraversa i muri e le sbarre del carcere di Siano per accostarsi al cuore di mio padre e sussurrargli “grazie”: grazie papà per avermi permesso di correre con le braccia spalancate incontro al mio Dio». «In questa sede – ha proseguito don Vincenzo – elevo gravida di dolore la mia preghiera a Dio perché la sua giustizia intervenga là dove la giustizia di questo mondo ha dimostrato tutta la sua meschinità e la sua grettezza. Nonostante siano passati duemila anni, ancora assistiamo inermi a una giustizia che non si fa scrupolo di condannare persone innocenti guidata da logiche di parte e da verità di comodo». Da quanto ha detto don Vincenzo Scerbo si è dissociato don Edoardo Scordio, parroco di Isola Capo Rizzuto, il quale ha affermato che «simili messaggi contraddicono il senso di tante battaglie e sono altamente diseducativi. Per questo, rammaricato, non posso che dissociarmi radicalmente da quelle affermazioni che pertanto sono da attribuire soltanto alla sua personale responsabilità».

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