ROSARNO Sette presunti affiliati alla cosca Pesce sono stati fermati oggi a Rosarno nell`ambito di un nuovo blitz del Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria. A finire in manette quelli che gli investigatori ritengono fiancheggiatori della latitanza di Francesco Pesce “U testuni”, arrestato lo scorso 9 agosto. L`operazione odierna ha permesso di accertare l`intestazione fittizia di due imprese e sequestrare beni per un valore complessivo di oltre 1,5 milioni.
L`ordinanza è stata emessa dall`Ufficio gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia che opera in riva allo Stretto. Gli arrestati sono ritenuti responsabili a vario titolo di trasferimento fraudolento e possesso ingiustificato di valori con l`aggravante mafiosa.
Gli uomini sarebbero stati identificati grazie alle videocamere a suo tempo installate nel suo covo da Francesco Pesce detto “Ciccio testuni” per prevenire l`arrivo delle forze dell`ordine. I video girati, però, hanno permesso agli inquirenti di riconoscere coloro i quali andavano a trovare il boss e quindi di poterli arrestare.
x
x