Incidenti di Roma, arresti e perquisizioni Coinvolto dipendente di una coop cosentina

Ha toccato anche la città di Cosenza il blitz del Ros e della Digos, con arresti e perquisizioni, scattato questa mattina nell`ambito dell`inchiesta sugli scontri avvenuti durante la manifestazione degli Indignati svoltasi a Roma del 15 ottobre dello scorso anno. Le misure cautelari – 7 arresti domiciliari e 6 obblighi di dimora, oltre a 14 perquisizioni – sono in corso a Roma, Teramo, Ancona, Civitanova Marche, Padova e, appunto, nella città calabrese. Qui, in particolare, è stato notificato un ordine di presentazione alla polizia giudiziaria a Giuseppe Parise, 52 anni, dipendente di una cooperativa che lavora per il Comune. L`uomo sarebbe conosciuto per essere un frequentatore dei centri sociali e dell`area antagonista ma, in passato, non gli sarebbero mai stati attribuiti episodi specifici. Parise, che a Cosenza è soprannominato “il Coreano”, è un volto molto conosciuto in città. Sempre presente in testa a tutti i cortei di sinistra con la sua enorme bandiera rossa.Ha lavorato per anni nella Biblioteca dei ragazzi proprio nel palazzo del Comune di Cosenza e non è noto per aver mai avuto atteggiamenti aggressivi. Nel giorno degli scontri romani “il Coreano” era anche diventato una piccola “star” della tv: intervistato per strada era finito, fra gli altri media, anche su Canale 5 e sul sito internet del Corriere della Sera.
L`accusa nei suoi confronti è di resistenza e devastazione. Questa mattina nella sua abitazione è stata eseguita una perquisizione dalla quale però non sarebbe stato trovato materiale utile ai fini delle indagini. Sequestrate le scarpe che Parise indossava il giorno degli scontri.
In tutta Italia le indagini, nei confronti di persone accusate dei gravi episodi di devastazione, saccheggio e resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale, sono state coordinate dal pool antiterrorismo della Procura capitolina e sono state condotte in stretta collaborazione dal Raggruppamento operativo speciale dell`Arma e dalla Digos di Roma, che negli ultimi mesi sono riusciti a identificare i soggetti che si erano resi responsabili di gravi violenze, devastando numerosi istituti bancari, esercizi commerciali, uffici del ministero della Difesa, oltre ad avere incendiato numerose autovetture e un blindato dei carabinieri.
L`attività investigativa è stata sviluppata nei confronti di soggetti inseriti all`interno dell`area antagonista e anarchica nazionale, nonché in direzione di alcune componenti provenienti dalle tifoserie ultras.