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Minoranze linguistiche, offensiva della Provincia di Cosenza

La Provincia di Cosenza si rivolge alla Commissione europea e valuta la possibilità di aprire un contenzioso con la Regione. Sembrava che i fuochi della contrapposizione si fossero spenti, invece l…

Pubblicato il: 20/04/2012 – 20:15
Minoranze linguistiche, offensiva della Provincia di Cosenza

La Provincia di Cosenza si rivolge alla Commissione europea e valuta la possibilità di aprire un contenzioso con la Regione. Sembrava che i fuochi della contrapposizione si fossero spenti, invece la brace covava sotto la cenere. E i calabresi di origine albanese sferrano la loro offensiva contro la giunta targata Giuseppe Scopelliti proprio nel giorno in cui l’assessore alla Programmazione comunitaria annunciava la pubblicazione sul Burc dell’avviso per la presentazione dei Pisl (Progetti integrati sviluppo locale).
Sul piatto ci sono i fondi per le minoranze etnoantropologiche, che in Calabria sono tre: Albanese, Grecanica e Occitana. In tutto 14 milioni, con un’ampia parte finita alla sparuta minoranza Grecanica, che il governatore è riuscito a moltiplicare miracolosamente. E se per gli Occitani, minoranza nella minoranza, poco sarebbe cambiato, grande è stato lo scorno della comunità arbereshe, diffusissima in provincia di Cosenza, che ha gridato allo scippo di risorse per ragioni di campanilismo in favore della provincia di Reggio.
Nei giorni scorsi, ci informava stamattina un comunicato stampa della Regione, «dopo il confronto con la comunità grecanica a Melito Porto Salvo, l’assessore Mancini ha incontrato quella albanese delle province di Cosenza, Crotone e Catanzaro. Insieme all`assessore erano presenti i dirigenti del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria Luigi Zinno e Tommaso Calabrò».
E in risposta alle polemiche sorte in merito al bando Mancini ha voluto aggiungere: «È nostra ferma intenzione che le risorse vengano spese. Ed è una vera anomalia che qualcuno possa rifiutare le risorse che vengono messe a disposizione della propria comunità». Alla fine dell’incontro il sindaco di Vaccarizzo Albanese e presidente dell’Unione dei Comuni Arberia, Aldo Marino, ha chiosato dicendo: «Sono risorse che non possiamo permetterci di perdere, sarebbe una follia mossa da uno spirito di pseudo politica lasciare che i nostri territori non ne godano. Entro un mese arriveremo alla chiusura dei progetti. Noi siamo compatti anche con gli arbereshe di Catanzaro e Crotone».
Poche ore dopo è la Provincia di Cosenza a diffondere un comunicato. «La Provincia di Cosenza, insieme con tutti i Comuni dell’area arbereshe, ad eccezione dei Comuni di San Demetrio Corone e di Vaccarizzo Albanese, per le ragioni più volte esposte e verbalizzate sia al tavolo del partenariato che in  sede di Coremil (Comitato regionale delle minoranze linguistiche) e anche a mezzo stampa, in sede di Coordinamento provinciale delle Minoranze linguistiche riunitosi presso il Salone degli Stemmi della Provincia di Cosenza, ha deciso di inviare nota al comitato di sorveglianza del Por Fesr 2007-2013 e alla Commissione Europea in ordine alle violazioni riscontrate nella individuazione degli aventi diritto al finanziamento relativamente all’area grecanica; di inviare nota all’Autorità di Gestione del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013; di valutare, con il supporto di esperti, l’opportunità di ricorrere in sede giurisdizionale».
A spiegare le ragioni di un atteggiamento così intransigente è stata Maria Francesca Corigliano: «La scelta della Provincia e della stragrande maggioranza dei sindaci arbereshe che l’ha condivisa – ha dichiarato l’assessore a margine della riunione – è a tutela delle minoranze linguistiche storiche, che meritano rispetto e considerazione per la loro storia che appartiene all’intera comunità provinciale. Esprimo, pertanto, grande ammirazione per i coraggiosi sindaci che, per difendere i diritti delle popolazioni di minoranza linguistica, hanno intrapreso con noi una battaglia di principio, anteponendola alla possibilità di ottenere fondi notevolmente ridotti rispetto a quanto spetterebbe alle loro comunità».
Lo scontro è appena iniziato.

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