COSENZA «Vi chiedo di sollecitare la grande distribuzione del settore commercio di farsi carico dei valori delle feste civili del 25 Aprile e del Primo Maggio». Lo scrive in una lettera indirizzata ai sindaci il segretario generale della Cgil Cosenza, Giovanni Donato.
Menzionando la nuova disciplina che liberalizza completamente gli orari e le giornate di apertura, Donato ribadisce a nome della sigla sindacale che rappresenta «la contrarietà a tale scelta» e i «forti dubbi sul fatto che una deregolamentazione completa potesse produrre benefici economici, occupazionali e sociali. Le aperture continuative, dovrebbero essere governate con confronti ed accordi in materia di orari di lavoro, turni, rotazione dei riposi, per evitare ripercussioni sulle lavoratrici e sui lavoratori del settore e sulle loro condizioni affettive e famigliari».
Secondo il numero uno della Cgil cosentina «la forte concorrenza, innescata dalle liberalizzazioni sempre più spinte, ha danneggiato le lavoratrici e i lavoratori, e non ha prodotto benefici alle aziende. Particolarmente gravosa – scrive ancora nella nota – risulta la situazione in occasione delle prossime festività, che sono il simbolo stesso dei valori fondanti del nostro Paese e della nostra società. In considerazione del fatto che la nuova disciplina consente, ma non obbliga, di aprire tutte le domeniche e i festivi, auspichiamo che la responsabilità sociale delle imprese si trasformi in uno sforzo serio di trovare un equilibrio tra le esigenze dell’azienda allo sviluppo della propria impresa e la necessità di conciliare il tempo di lavoro e di vita famigliare delle lavoratrici e dei lavoratori, attraverso una mediazione socialmente sostenibile. In tempi di crisi, con una ridotta capacità di spesa delle famiglie, non è una soluzione quella di tenere i negozi sempre aperti, ma occorre una politica di crescita che favoriscano il rilancio dei consumi dei cittadini che con sempre maggiore difficoltà arrivano alla fine del mese. Per questo – conclude Donato –, chiediamo con forza alle imprese della grande distribuzione il rispetto del significato e del valore sociale di queste festività: tenete i negozi chiusi il 25 Aprile e il Primo Maggio!».
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