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Marlane, sit-in al Tribunale contro trasferimento e rinvii

L`ipotesi di trasferire a Vicenza la trattazione del processo alla Marlane di Praia a Mare, che viene fatta ventilare in quanto favorevole alla società del gruppo Marzotto, non piace alle associazi…

Pubblicato il: 22/04/2012 – 17:01
Marlane, sit-in al Tribunale contro trasferimento e rinvii

L`ipotesi di trasferire a Vicenza la trattazione del processo alla Marlane di Praia a Mare, che viene fatta ventilare in quanto favorevole alla società del gruppo Marzotto, non piace alle associazioni che si battono per la verità sulle morti da tumore che sarebbero state provocate dall`amianto e che ora si danno appuntamento per una mobilitazione pacifica il giorno della prossima udienza. E` quanto si apprende da una nota diffusa nel pomeriggio di oggi dai rappresentanti di Si, Cobas, Osservatorio nazionale amianto, Rete difesa territorio “Franco Nisticò”, Movimento ambientalista del Tirreno, Acssa di Montalto Uffugo, Sinistra critica, Partito dei comunisti italiani, Casa della Legalità di Lametia Terme.
«Lo abbiamo scritto nei nostri precedenti comunicati – affermano – e non ci stancheremo di ripeterlo mai: quanta gente deve morire perchè la loro vita venga presa in considerazione? Non bastano oltre cento morti ed ammalati di tumore? A Paola nel processo Marlane evidentemente questi numeri non bastano. Il gioco sporco del rinvio deve finire e deve finire per un minimo di coscienza verso chi è morto e verso ancora chi combatte il tumore. E sono tanti gli ammalati di tumore che in silenzio continuano , sostenuti solo dalle famiglie, a combattere il male contratto nella fabbrica dei veleni». Un grido d`allarme accorato che proviene da forze politiche e associazioni che stanno conducendo da anni una battaglia di verità. «Di fronte all´opinione pubblica nazionale che piano piano sta scoprendo questo orrendo delitto – proseguono nella nota – il processo deve iniziare, deve candelarizzarsi, dando la possibilità ai familiari ed agli ammalati di dire cosa davvero succedeva in quella fabbrica. La smettano i 13 imputati a rincorrere la prescrizione ed abbiano il coraggio delle proprie azioni. Siamo in una democrazia ed hanno mezzi e soldi per potersi difendere fino in fondo, lo facciano con onore, senza scappare di fronte al nemico come vigliacchi. Lo diciamo anche a chi giudica a tutti i livelli. Che si risveglino le coscienze, per le sofferenze di intere famiglie abbandonate dallo Stato e dalle istituzioni, per chi ha sacrificato la propria vita per il lavoro, per i sopravvissuti che ancora soffrono per le malattie contratte in quella fabbrica diventata un campo di concentramento». Dopo la critica, l`impegno: «L`8 giugno prossimo non vogliamo assistere ad un nuovo rinvio, per questo saremo in massa davanti al tribunale dalle ore 9 per dimostrare attenzione , sorveglianza, preoccupazione,solidarietà e non vorremmo assistere al solito ed estenuante teatrino che gli avvocati difensori, Perugini in testa a nome dei Ghedini, Giarda, D´Ascola, Lucibello, Germanà Tascona dello studio Pisapia, l´onorevole Pdl Paolo Sisto, tirano fuori ad ogni udienza». I rappresentanti di partiti e associazioni concludono con una certezza: «Dopo le recenti sentenze sulla Tyssenkrupp e sull´amianto, crediamo che anche la sentenza Marlane possa cavalcare la stessa onda, rompendo il concetto che chi è forte vince e chi è debole paga».

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