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Sanatorie edilizie fittizie a Catanzaro, 22 condanne

CATANZARO Si è concluso con ventidue condanne e un proscioglimento per prescrizione il processo a carico delle 23 persone imputate per falso e truffa aggravata – per via di sanatorie edilizie fitti…

Pubblicato il: 26/04/2012 – 16:21
Sanatorie edilizie fittizie a Catanzaro, 22 condanne

CATANZARO Si è concluso con ventidue condanne e un proscioglimento per prescrizione il processo a carico delle 23 persone imputate per falso e truffa aggravata – per via di sanatorie edilizie fittizie – ai danni del Comune di Catanzaro, raggirato per centinaia di migliaia di euro. Il tribunale monocratico oggi ha emesso la propria sentenza, con la quale il giudice Giovanna Mastroianni ha condannato Stefania Barberio a 11 mesi di reclusione; Ramona Cosentino a 10 mesi, Angelo Cosentino a 10 mesi, Antonella Concolino a 1 anno e 1 mese, Saveria Scalzo a 10 mesi, Paolo Carlis a 10 mesi, Angelo Cacia a 10 mesi, Pietro Cirene a 1 anno e 1 mese, Patrizia Cirene a 10 mesi, Sergio Barberio a 10 mesi, Maurizio Barberio a 10 mesi, Francesco Minicelli a 11 mesi, Vanessa Aprile a 1 anno e 1 mese, Giuseppe Ciambrone a 11 mesi, Carlo Putrone a 1 anno e 1 mese, Annamaria Puccio a 1 anno e 1 mese, Massimo Froio a 1 anno e 1 mese, Michele Critelli a 10 mesi, Pamela Critelli a 10 mesi, Antonio Gualtieri a 10 mesi, Elena Leone a 1 anno e 3 mesi, Rita Maletta a 1 anno e 9 mesi. Sentenziato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione, infine, per Immacolata Dolce. Tutti furono rinviati a giudizio il 17 dicembre del 2009 dal giudice dell`udienza preliminare Antonio Saraco, davanti al quale era presente anche il Comune di Catanzaro, costituitosi parte civile con gli avvocati Nicola Cantafora e Massimo Scuteri. Gli imputati, secondo l`impianto accusatorio formulato dall`allora sostituto procuratore Andreana Ambrosino, titolare delle indagini dei militari della sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza partite nel 2006 in seguito ad alcune denunce, si sono resi responsabili dei reati di falso materiale, falso ideologico e truffa aggravata poiché, al fine di ottenere sanatorie edilizie, avrebbero presentato agli uffici comunali dell`Urbanistica documenti corredati di false ricevute di conti correnti postali destinati al pagamento di oneri concessori od oblazioni per il rilascio di titoli abitativi in sanatoria, inducendo così in errore i funzionari del Comune i quali rilasciavano la certificazione senza che, in realtà, fosse stato pagato quanto dovuto. I fatti contestati sarebbero stati commessi fra il 2004 e il 2007, e l`amministrazione sarebbe stata raggirata per cifre che andavano dai 610 ai 26.906 euro. Somme di una certa importanza, che normalmente non si tengono in casa, ma rispetto alle quali, ha evidenziato la pubblica accusa, gli indagati non hanno dato prova del pagamento attraverso bancomat o carte di credito, o assegni, e neppure di prelevamento in banca ove mai fossero state pagate in contanti. Infine, ha sostenuto l`accusa, gli uffici postali cui fanno riferimento i bollettini sono troppi e sparsi sul territorio per poter affermare che le somme possono essere state pagate regolarmente dagli indagati ma intascate da dipendenti infedeli.

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