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La “bottega” non può bastare

La “bottega della legalità”, pur essendo un`iniziativa altamente simbolica, non può bastare a colmare i “silenzi” della commissione consiliare contro il fenomenodella `ndrangheta. È questo il pensi…

Pubblicato il: 26/04/2012 – 17:52
La “bottega” non può bastare

La “bottega della legalità”, pur essendo un`iniziativa altamente simbolica, non può bastare a colmare i “silenzi” della commissione consiliare contro il fenomeno
della `ndrangheta. È questo il pensiero dei due consiglieri dell`opposizione Mario Maiolo del Pd e Giuseppe Giordano dell`Italia dei valori. Per l`esponente del partito di Antonio Di Pietro «non ha alcun senso continuare nei lavori della commissione, se non si supera la parte dei proclami. La mia posizione, identica a quella di altri colleghi dell`opposizione, è che occorra urgentemente una svolta. La Calabria – prosegue Giordano – è attraversata da una questione morale che ha il sopravvento su tutto e la politica, in primis, ne è coinvolta pienamente. Da qui occorre prendere le mosse, se vogliamo che la commissione abbia un senso e una missione». Maiolo si spinge oltre e annuncia la possibilità di sospendersi «dalla funzione di componente della commissione consiliare fino a quando la maggioranza di centrodestra non avanzi una adeguata proposta politica di lavoro per affrontare la questione morale e il rischio di infiltrazione criminale». Il consigliere del Pd sottolinea come non si possa «nascondere che nei palazzi della Regione Calabria esiste, in tutta evidenza, una questione morale che deve essere affrontata politicamente con nettezza, senza “moralismi” e senza venir meno al “necessario garantismo”, che deve riguardare tutti, a prescindere dall`appartenenza politica. Il contrasto alle forze criminali non può essere demandato all`antimafia parolaia, o peggio al “professionismo politico dell`antimafia”, o limitarla esclusivamente a iniziative simboliche importanti quale, per esempio, “La Bottega della legalità”, ma deve essere assunto complessivamente dalla politica e dalle istituzioni, quale problema politico principale la cui soluzione implica la stessa possibilità di sviluppo della nostra regione». Duro il giudizio di Maiolo sulla commissione presieduta da Salvatore Magarò: «Le iniziative fin qui svolte dalla commissione consiliare contro il fenomeno della `ndrangheta, non hanno sortito effetti incisivi e, purtroppo, anche le nostre sollecitazioni ad occuparsi concretamente del rischio infiltrazione criminale nelle attività della Regione è rimasto inascoltato.  È inaccettabile – aggiunge Maiolo – il silenzio della commissione e del suo presidente sugli eventi che hanno riguardato la Sorical, che hanno visto mettere in luce disegni `ndranghetisti e infiltrazioni allarmanti. Sulla Sorical permane un rischio infiltrazione evidente che però la maggioranza che governa la Regione Calabria non vuole affrontare. Io non sono disponibile ad assumere responsabilità, anche indirette, che rifuggo culturalmente e politicamente. Lo stesso tentativo di avanzare proposte di lavoro fatto, per esempio da ultimo, con la proposta di legge sulla istituzione di una commissione consiliare d`inchiesta sul sistema idrico integrato in Calabria e sulla attività della Sorical, ha trovato una chiusura al confronto da parte della maggioranza di centrodestra, inaccettabile dal punto di vista politico e istituzionale».

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