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"Tutto e subito": i rom truffavano grazie al web

REGGIO CALABRIA La truffa corre sul web. I carabinieri del comando provinciale di Reggio, il commissariato di polizia di Polistena e la sezione della pg presso la Procura di Palmi hanno eseguito un…

Pubblicato il: 02/05/2012 – 13:55
"Tutto e subito": i rom truffavano grazie al web

REGGIO CALABRIA La truffa corre sul web. I carabinieri del comando provinciale di Reggio, il commissariato di polizia di Polistena e la sezione della pg presso la Procura di Palmi hanno eseguito un`ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 persone di etnia rom. Agli arresti, tra gli altri, sono finiti molti membri della famiglia Bevilacqua, tra cui Cosimo (classe ’68), Luigi (’77), Marco (’82), Cosimo (’63), Massimo (’74), Francesco (’89). Il provvedimento è scattato anche nei confronti di Renato Fantò, Francesco Carabetta e Antonio Amato. Alcuni arresti sono stati eseguiti nelle città di Ivrea e Parma, mentre risulta ancora ricercato uno degli indagati. Al momento sono in corso le operazioni di sequestro dei mezzi oggetto delle attività illecite del gruppo. I soggetti coinvolti nell`operazione “Tutto e subito” dovranno rispondere dell’accusa di associazione a delinquere finalizzata alle truffe.
I raggiri avvenivano per mezzo di un noto sito di compravendita online, Subito.it, dove ignari venditori venivano pagati per mezzo di assegni circolari perfettamente contraffatti. Oggetto delle truffe erano per lo più mezzi meccanici destinati ai lavori edili, come miniscavatori, escavatori, minipale e carrelli elevatori. Le operazioni illecite del sodalizio criminale, realizzate grazie alla falsificazione di titoli di credito e alle sostituzioni di persona, sono state effettuate dal 2009 al 2011. I singoli reati, secondo l’ipotesi della Procura di Palmi, non sono frutto di esecuzioni isolate, ma espressione di un preciso disegno organico di un cartello ben organizzato. Le truffe accertate sono 14, tutte compiute nella zona della Piana di Gioia Tauro, malgrado i componenti del gruppo criminale risiedano nel territorio della Locride. Gli acquirenti spesso si qualificavano con nomi fasulli (Antonio Fiumanò, Bruno Antonucci, Antonio Bruni, Francesco Arcidiacono) e per le trattative utilizzavano sim card telefoniche intestate a persone fittizie. Lo scambio dei beni oggetto della compravendita, pagati con assegni circolari falsi, avveniva quasi sempre a Rosarno. Al termine delle varie transazioni, i truffatori interrompevano qualsiasi rapporto con i venditori e si rendevano irreperibili. Le indagini, partite nell’ottobre 2010 in seguito a una denuncia nel commissariato di Polistena, sono state condotte grazie alle individuazioni fotografiche da parte delle vittime e all’acquisizione dei tabulati sulle utenze usate durante le trattative di vendita. «Con questa operazione – ha commentato il procuratore di Palmi Giuseppe Creazzo – è stata sgominata un’associazione abile e ben radicata nel territorio, con un fatturato di diverse centinaia di migliaia di euro».

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