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Maxievasione fiscale nel Reggino

ROCCELLA JONICA Maxievasione fiscale nel Reggino: fatture false per tre milioni di euro, redditi non dichiarati per due milioni. I finanzieri della Tenenza di Roccella Jonica, al termine di lunghi …

Pubblicato il: 02/05/2012 – 17:30
Maxievasione fiscale nel Reggino

ROCCELLA JONICA Maxievasione fiscale nel Reggino: fatture false per tre milioni di euro, redditi non dichiarati per due milioni. I finanzieri della Tenenza di Roccella Jonica, al termine di lunghi e complessi accertamenti, hanno fatto luce su un’ingente evasione fiscale nel settore delle costruzioni e del “movimento terra”. Le indagini, in particolare, hanno riguardato la condotta di un imprenditore edile residente nel comune di Marina di Gioiosa Jonica, nel Reggino. L`imprenditore aveva escogitato un semplice ma efficace meccanismo per evadere le imposte: al termine dei lavori rilasciava correttamente la fattura ma per farlo utilizzava la denominazione e la partita iva di un altro imprenditore compiacente. Quest’ultimo risultava privo di qualsiasi patrimonio oltre che, ovviamente, completamente sconosciuto al fisco. In questo modo, l’imprenditore che aveva effettivamente eseguito i lavori poteva offrire ai propri clienti la fattura attestante il sostentamento della spesa senza, di contro, doverla inserire nella propria dichiarazione annuale. Così facendo, l’imprenditore è riuscito a sottrarre al fisco, e quindi all’imposizione, ricavi per circa 2 milioni di euro.
Questo comportamento, tuttavia, oltre che rappresentare un`evidente evasione degli obblighi tributari, rappresenta una condotta penalmente rilevante sia per la persona che ha emesso la fattura a fronte di prestazioni mai rese, sia per chi ha annotato nella propria contabilità tali fatture. L’imprenditore-prestanome, peraltro, aveva fatto dell’emissione di fatture false l’oggetto principale della sua attività. Al termine degli approfondimenti, infatti, l’ammontare complessivo delle stesse, così come ricostruito dalle fiamme gialle, è risultato prossimo ai 3 milioni di euro. In numerosi casi, a richiedere l’emissione di tali fatture di comodo erano stati direttamente altri imprenditori della costa jonica i quali, per sottrarsi fraudolentemente al pagamento delle imposte, avevano inserito nella propria dichiarazione le fatture false provenienti da quella persona. L’attività d`indagine si è complessivamente conclusa con la segnalazione all’autorità giudiziaria di 26 persone responsabili dei reati di emissione e/o utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per circa 3 milioni di euro, nonché con la segnalazione agli uffici finanziari competenti di elementi positivi di reddito non dichiarati per circa 2 milioni di euro.

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