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Bombe agli ospedali di Locri e Siderno, la Cassazione conferma la condanna a Chiefari

La condanna a carico dell’ex poliziotto Francesco Chiefari per le bombe negli ospedali di Siderno e di Locri è diventata definitiva. La seconda Sezione penale della Corte di Cassazione ha infatti r…

Pubblicato il: 04/05/2012 – 15:31
Bombe agli ospedali di Locri e Siderno, la Cassazione conferma la condanna a Chiefari

La condanna a carico dell’ex poliziotto Francesco Chiefari per le bombe negli ospedali di Siderno e di Locri è diventata definitiva. La seconda Sezione penale della Corte di Cassazione ha infatti rigettato il ricorso presentato dai legali dell’uomo, condannato dalla Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria a 13 anni e 8 mesi per strage aggravata dalle modalità mafiose.
La decisione dei giudici in ermellino chiude dunque definitivamente la vicenda processuale legata all’inquietante doppio episodio avvenuto il 14 dicembre 2006. Chiefari, secondo quanto accertato nei tre gradi del procedimento penale, collocò all’interno degli ospedali di Siderno e di Locri due cariche di tritolo che, se fossero esplose, avrebbero potuto produrre effetti devastanti. La prima delle due bombe era accompagnata da una lettera minatoria nei confronti di Maria Grazia Laganà e Domenico Fortugno, rispettivamente vedova e fratello di Francesco Fortugno, il vicepresidente del consiglio regionale ucciso il 16 ottobre dell’anno precedente a Locri. Un messaggio minatorio nel quale lo stesso Chiefari metteva in relazione l’esplosione degli ordigni con quel delitto eccellente. A intorbidire ulteriormente la vicenda, all’epoca, furono le dichiarazioni dell’autore del doppio attentato, che si autodefinì “confidente” dei servizi segreti, in un contesto poco chiaro e scarsamente definito.
Intanto, proprio sul delitto Fortugno, emergono nuovi e inquietanti particolari che rafforzano le ipotesi investigative riferite a possibili collegamenti con Chiefari. Dall’esame dei tabulati telefonici delle utenze di Domenico Novella, risulta infatti che quest’ultimo, tra il 4 novembre e il 14 novembre 2005 (dunque un mese dopo l’uccisione del vicepresidente del consiglio regionale) chiamò alcuni dei personaggi coinvolti nel delitto, tra cui Salvatore Dessì e Domenico Audino, usando un cellulare “Motorola”. Proprio quel telefonino, alcuni mesi prima, cioè nel settembre 2005, sarebbe stato utilizzato da un professionista di Gioiosa Jonica. Un soggetto che non è mai stato coinvolto nell’inchiesta sul delitto Fortugno, ma che curiosamente era in contatto proprio con Chiefari: dal 2004 al 2007 si contano infatti 75 chiamate intercorse tra l’utenza dell’ex poliziotto e quella del personaggio che aveva posseduto il telefonino poi andato a Novella. La circostanza, riferita da un quotidiano locale, getta dunque ulteriori ombre su Chiefari, sui suoi oscuri rapporti e sui possibili punti di contatto con l’agguato politico-mafioso di palazzo Nieddu del Rio.

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