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Sequestri e confische per 12 milioni sull`asse Calabria-Piemonte

Beni del valore complessivo di 12 milioni di euro sono stati in parte sequestrati e in parte confiscati in Piemonte e in Calabria da personale della Dia di Reggio. In particolare, nel Torinese sono…

Pubblicato il: 07/05/2012 – 10:18
Sequestri e confische per 12 milioni sull`asse Calabria-Piemonte

Beni del valore complessivo di 12 milioni di euro sono stati in parte sequestrati e in parte confiscati in Piemonte e in Calabria da personale della Dia di Reggio. In particolare, nel Torinese sono stati apposti i sigilli a 14 unità immobiliari, beni aziendali e rapporti finanziari ai fratelli Vincenzo e Massimo Verterano, ritenuti vicini a cosche della fascia jonica reggina. La Dia ha poi confiscato due aziende e terreni a Francesco Stilo, genero del boss Giuseppe Morabito, detto “u Tiradrittu”.
Ai fratelli Verterano sono stati sequestrati un opificio ed un terreno di proprietà di un`azienda del settore dell`autodemolizione con sede a Torino, 14 tra appartamenti, autorimesse e fabbricati a Torino, Borgaro Torinese, Villadeati (Alessandria) e Marina di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria) nonché rapporti bancari ed assicurativi per un valore di dieci milioni di euro.
Vincenzo Verterano, di 47 anni, di Torino, è stato coinvolto, nel 2003, nell`operazione “Murcia II”, condotta dai carabinieri del Ros di Brescia nei confronti di narcotrafficanti e poi è stato arrestato nell`operazione “Nostromo” del Ros di Reggio. Secondo l`accusa, fungeva da referente per il Piemonte per il traffico di droga della cosca Aquino, attiva nella Locride, con a capo i fratelli Giuseppe e Salvatore Coluccio. Verterano è stato condannato a 10 anni di reclusione nel gennaio 2010 dalla Corte d`appello di Reggio Calabria per associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione di armi. Anche Massimo Verterano, di 44 anni, di Marina di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria), domiciliato in Piemonte, è stato coinvolto nell`operazione “Nostromo” e fu arrestato in compagnia dell`allora latitante Salvatore Coluccio. È stato condannato in appello a 2 anni per favoreggiamento personale aggravato dall`aver agevolato un`associazione mafiosa nel gennaio 2010. Il sequestro è stato disposto del Tribunale di Torino dopo che la Dia ha accertato la sproporzione tra i redditi dichiarati dai fratelli ed i beni immobili a loro riconducibili.
Francesco Stilo, di 56 anni, di Bova Marina, è stato coinvolto, nel 2008, nell`operazione “Bellu lavuru” condotta dai carabinieri che avevano accertato come l`impresa di fornitura di calcestruzzo “Imc di Costantino Stilo” fosse in realtà gestita da Francesco Stilo. Per l`accusa, la società era il braccio imprenditoriale della cosca Morabito – Bruzzaniti – Palamara che puntava a inserirsi nell`appalto per i lavori sulla strada statale 106 ionica a Palizzi. A Stilo, che è stato condannato a 7 anni di reclusione dalla Corte d`appello di Reggio, sono state confiscate due aziende, numerosi appezzamenti di terreno agricolo a Bianco e un appartamento a Bovalino per un valore di due milioni di euro.

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