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Irto (Pd): «Sull`Imu, il Comune di Reggio adotti le aliquote minime»

REGGIO CALABRIA «Imu, il Comune reggino adotti le aliquote minime». L`appello arriva da Nicola Irto, consigliere comunale del Partito democratico. Entro il 18 giugno bisognerà pagare il primo accon…

Pubblicato il: 09/05/2012 – 12:47
Irto (Pd): «Sull`Imu, il Comune di Reggio adotti le aliquote minime»

REGGIO CALABRIA «Imu, il Comune reggino adotti le aliquote minime». L`appello arriva da Nicola Irto, consigliere comunale del Partito democratico. Entro il 18 giugno bisognerà pagare il primo acconto Imu, derivante dalla vecchia Ici e riferita a immobili, aree fabbricabili e terreni, siano essi destinati ad abitazione principale o ad attività produttive. «La scadenza – afferma l`esponente democratico – sarà particolarmente pesante per i cittadini e gli imprenditori di Reggio. Bisogna saperlo e farsi un’idea per impedire che tale scadenza crei ulteriori danni alla nostra comunità e al già debolissimo tessuto produttivo reggino. Si tenga conto che nel varare l’Imu sono stati modificati i “moltiplicatori catastali”, ossia i coefficienti che determinano la base imponibile. L`Imu, quindi, colpirà pesantemente anche se le aliquote rimanessero invariata rispetto all’Ici».
I Comuni, spiega Irto, possono decidere variazioni notevoli sulle aliquote. L’aliquota base per l’abitazione privata principale (pari allo 0,4%) può essere ridotta o aumentata di 0,2 dal Comune. Può scendere a 0,2 o salire a 0,6. Sui beni utilizzati dalle imprese come beni strumentali o utilizzati nell`esercizio di arti e professioni, l`aliquota ordinaria (pari allo 0.76%) può essere ridotta fino allo 0,36; cioè, più che dimezzata.
«L’Imu sulla prima casa è interamente appannaggio del Comune e comprendo la voglia dell’amministrazione comunale di rimpinguare le proprie casse, così maldestramente svuotate per i fatti a tutti noti, ma sarebbe una scelta suicida scaricare tutto non “sui”, ma “contro” i cittadini e le aziende. Ci si deve rendere conto – aggiunge il consigliere pd – che il nostro sistema aziendale è con l’acqua alla gola e che le informazioni fornite dal rapporto annuale dell’ufficio studi delle Camere di commercio, presentato martedì scorso a Reggio, di fronte a una parte larga delle organizzazioni imprenditoriali, mostrano una situazione drammatica, al limite della rottura sociale. In questo quadro il Comune deve limitare al minimo consentito dalla legge tutte le quote, perché sarebbe un suicidio per la città fare cassa compromettendo significativamente le attività produttive e il livello di vita delle famiglie della nostra città».
«Non si facciano scelte miopi – incalza Irto –, ma si esprima una volontà politica che lanci un segnale di possibile ripresa. Le proposte di Camera di Commercio e imprenditoria vengano fatte proprie dal Comune. Si pronunzi rapidamente il sindaco Demetrio Arena, non soltanto per la formazione professionale del primo cittadino – conclude –, ma soprattutto perché fiduciario di un corposo mandato elettorale, per dar modo alle aziende in difficoltà di organizzare le proprie scadenze. Bisogna rifiutarsi di fare scelte che possano minare il già critico tessuto produttivo e i precari bilanci di famiglie e imprese».

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