CATANZARO In Calabria nel 2010 l`Istat ha contato 6,5 persone con diabete ogni cento abitanti, solo pochi anni prima, nel 2000, erano 5,1. Il diabete e l`insufficienza renale sono stati al centro di un incontro con la stampa al quale hanno preso parte Agostino Consoli, professore ordinario di Endocrinologia dell`Università di Chieti e Pescara; Roberto Pontremoli, professore di Nefrologia dell`Università di Genova; Raffaele Scalpone, presidente nazionale dell`Associazione italiana per la difesa degli interessi dei diabetici (Aid). Nella regione – è sempre l`Istat a dirlo – solo nel 2008 il diabete mellito è stato responsabile di 876 decessi (ai quali vanno aggiunti tutti quelli legate alle complicanze della malattia e nel 2009 di 3.643 ricoveri ospedalieri. Dati che rappresentano la punta dell`iceberg di un`emergenza. In tutto il mondo – è stato sottolineato – il diabete è in aumento e, di conseguenza, anche le sue complicanze. La mortalità nelle persone con diabete è 1,9 volte superiore a quella dei non diabetici e per le donne tale rapporto sale a 2,6. Ma la mortalità per diabete è probabilmente sottostimata dal momento che il decesso di una persona con diabete è di solito attribuito a una delle diverse complicanze (cardiopatia, malattia renale ecc.). «Il paziente nefropatico – afferma Pontremoli – è estremamente difficile da controllare. E l`armamentario terapeutico a disposizione si riduce diventando in alcuni casi delle armi spuntate. Avere una molecola come sitagliptin che può essere utilizzata sia come terapia aggiuntiva all`insulina o in monoterapia quando la metformina non è appropriata o non è tollerata è più che utile, è indispensabile».
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