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Commemorazione Moro, Naccari: È una sfida per i partiti e i politici di oggi

«Io ci sarò ancora come un punto irriducibile di contestazione e di alternativa». Con le parole dello stesso Aldo Moro il consigliere regionale del Partito democratico, Demetrio Naccari, ricorda la…

Pubblicato il: 10/05/2012 – 16:46
Commemorazione Moro, Naccari: È una sfida per i partiti e i politici di oggi

«Io ci sarò ancora come un punto irriducibile di contestazione e di alternativa». Con le parole dello stesso Aldo Moro il consigliere regionale del Partito democratico, Demetrio Naccari, ricorda la figura dello statista ucciso a Roma dalle Brigate rosse il 9 maggio del 1978. Parole tratte da una delle ultime lettere del presidente della Democrazia cristiana nel corso della sua lunga prigionia nelle mani della colonna romana dei terroristi di estrema sinistra. Ieri sera Moro è stato anche ricordato a Reggio Calabria nel corso di un incontro a cui ha partecipato il deputato democratico nonchè ex leader del Ppi, Pierluigi Castagnetti. «I suoi discorsi – afferma Naccari – erano un insieme di dialogo con gli altri e di verifica con le sue idee. Trentaquattro anni fa il suo corpo è diventato invece il simbolo di una fase che ha sacrificato il suo migliore interprete sull’altare di una democrazia ancora incompleta».
Secondo l`esponente democrat – che proviene dalle fila dei popolari –, «rileggendo i suoi discorsi ritroviamo i passaggi di quella delicata fase del Paese ma anche un metodo ed un’intelligenza che oggi mancano alla politica nazionale».
«Aldo Moro – sostiene Naccari – era infatti il teorico della comprensione dei tempi nuovi, del dialogo e dell’incontro con le culture diverse ed alternative con cui trovare “convergenze parallele”. Le sue lettere dalla prigionia, anche nella misura in cui ci sono pervenute, sono l’altra faccia del Moro alla ricerca disperata della comprensione del mondo. Una ricerca ormai libera, senza gli schemi del partito, delle regole istituzionali, dei doveri formali dello statista».
Per il consigliere regionale del Pd, «Moro era soprattutto un politico che individuava e perseguiva una conseguenza e un’ effettività alle riflessioni che faceva. Non rivendicava il primato della politica come un privilegio dei politici ma come una responsabilità delle scelte rispetto al popolo».
Proprio per questo secondo Naccari «non è un caso che una personalità scomoda come la sua suscitasse convergenti convenienze in opposte fazioni». «Mentre la sua lezione – conclude –, molto rivendicata è purtroppo molto poco tradotta nelle scelte della politica.
La lezione di Moro è una sfida per i partiti e i politici di oggi».

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