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Il Consiglio difende gli esodati calabresi

REGGIO CALABRIA La politica scende in campo per difendere gli esodati calabresi. Il consiglio regionale ha infatti approvato un ordine del giorno che impegna il governo ad assumere tutte le iniziat…

Pubblicato il: 10/05/2012 – 17:39
Il Consiglio difende gli esodati calabresi

REGGIO CALABRIA La politica scende in campo per difendere gli esodati calabresi. Il consiglio regionale ha infatti approvato un ordine del giorno che impegna il governo ad assumere tutte le iniziative necessarie per la risoluzione di una questione che sta tenendo banco anche a livello nazionale. Sarebbero circa 600 i calabresi che hanno usufruito della legge regionale che disciplina l’esodo volontario anticipato. Lavoratori che rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione per un periodo di tempo fino a sei anni in più rispetto alla normativa attuale. La mancata risoluzione di questa emergenza, secondo i 12 firmatari (tutti dell’opposizione) del provvedimento presentato oggi pomeriggio in aula, «si tradurrebbe in un`ulteriore penalizzazione per la realtà socio-economica regionale, già pesantemente segnata dalla crisi occupazionale».

CLAUSOLA SOCIALE PER LA SUA
Il Consiglio ha anche varato nuovi meccanismi di tutela a favore dei lavoratori. Durante la seduta odierna è stata approvata all’unanimità una norma che prevede nei bandi di gara l`utilizzo di personale già assunto dalla precedente impresa appaltatrice e il mantenimento di tutti i diritti dei dipendenti in caso di trasferimento delle imprese degli appalti pubblici. Il provvedimento modifica la legge regionale 26 del 2007 che istituisce la Stazione unica appaltante. Nella nuova “clausola sociale” è previsto che «la Regione, gli enti, le aziende e le società strumentali devono prevedere nei bandi di gara l`utilizzo del personale già assunto dalla precedente impresa appaltatrice, garantendo, altresì, le condizioni economiche e contrattuali già in essere». La nuova norma mira a tutelare i posti di lavoro e si applica agli enti regionali, sub-regionali e locali che utilizzano fondi pubblici.

REFERENDUM
L’aula ha poi modificato la legge del 1983 relativa ai referendum. Le nuove variazioni si allineano all’articolo 133 della Costituzione italiana che stabilisce che le regioni possono modificare con proprie leggi le vigenti circoscrizioni comunali, «sentite le popolazioni interessate». In sostanza, prima di procedere all`approvazione di progetti di legge che comportino l`istituzione di nuovi Comuni o cambiamenti delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali, il consiglio regionale dovrà indire il referendum consultivo obbligatorio.

MINORANZE LINGUISTICHE
Gli istituti regionali per le comunità arbereshe, occitana e grecanica diventeranno delle fondazioni. Il Consiglio ha approvato gli statuti e dato disco verde per la trasformazione di questi organismi. L’assessore regionale alle Minoranze linguistiche avrà un grande peso nella nomina dei componenti del consiglio di amministrazione delle neonate fondazioni. A lui toccherà la designazione dei presidenti e di un membro esperto. Altri tre esponenti saranno invece indicati dall’assemblea dei sindaci dei Comuni, due dal consiglio regionale e uno dalle Province di riferimento.

ATERP DI CATANZARO
Via libera anche al bilancio consuntivo 2010 dell’Aterp di Catanzaro. Il rendiconto in questione è stato però oggetto di alcune prescrizioni da parte del consiglio regionale, che ha esortato l’ente per l’edilizia residenziale pubblica a porre in essere azioni mirate al recupero delle morosità nei canoni di locazione, a dare maggiore impulso alle operazioni di alienazione degli immobili e a consolidare la capacità di riscossione.

NUOVI FONDI PER CROTONE
Sono previsti nuovi fondi per lo sviluppo economico e occupazionale dell’area del Crotonese. Una legge approvata all’unanimità ha annullato un mutuo ventennale di quasi 65 milioni di euro contratto con la Banca europea degli investimenti e diretto ad aumentare la disponibilità finanziaria di un accordo tra la Regione e alcuni Comuni della provincia pitagorica. La copertura finanziaria del mutuo era assicurata dalle rendite minerarie per lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi nel mare di Crotone. Le royalties ora saranno destinate a realizzare il nuovo programma di sviluppo occupazionale. Il trasferimento ai Comuni interessati di queste risorse è di circa 28 milioni di euro.

CHIAPPETTA NUOVO CAPOGRUPPO
Nella seduta di oggi è stata anche ufficializzata la nomina di Gianpaolo Chiappetta a capogruppo del Pdl a Palazzo Campanella. «Intendo – ha detto il consigliere eletto nella circoscrizione di Cosenza – lavorare con impegno spendendo ogni mia energia per unire le anime cattoliche, laiche e democratiche dello schieramento, nel progetto di una grande coalizione che sappia rilanciare l’azione politica per costruire insieme la società del nuovo millennio».

QUESTION TIME
Il futuro di Acquereggine è a rischio. È il consigliere Idv Giuseppe Giordano a lanciare l’allarme a favore della società che gestisce i servizi di depurazione nell’Ato 5 di Reggio Calabria. «Acquereggine – ha ricordato il consigliere dipietrista – vive una grave crisi a causa dei mancati pagamenti da parte degli enti pubblici». Una situazione che ha determinato la mobilità di circa 80 dipendenti. L’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pugliano, ha cercato di rasserenare gli animi sottolineando l’importanza della legge regionale 22 del 2010 per la tutela dei posti di lavoro. «Uno strumento – ha detto – che per via della nomina di commissari ad acta porta tutti gli enti inadempienti a pagare i servizi». Quanto alla costruzione della discarica di Melicuccà, nell’occhio del ciclone per il rischio di inquinamento delle falde acquifere sottostanti, è stato lo stesso Giordano a sollecitare l’intervento della Regione a favore di «un’area messa a rischio sotto il profilo della salute pubblica». Pugliano, d’altro canto, ha assicurato il rispetto di tutte le normative previste: «Ad oggi – è stata la sua spiegazione – le certificazioni Arpacal riconoscono la rispondenza tra i lavori realizzati e i requisiti richiesti, anche rispetto alla impermealizzazione a tutela della falda». È tornata all’attenzione del Consiglio anche la vicenda della stabilizzazione dei 439 lavoratori precari dell’Asp di Cosenza. Nella sua interrogazione – presentata assieme ai consiglieri Bruno Censore, Nino De Gaetano e Ferdinando Aiello – Carlo Guccione ha ricordato come l`Azienda sanitaria cosentina abbia adottato una delibera di annullamento della stabilizzazione di questi dipendenti a causa della mancanza della autorizzazione regionale prevista. «Disposizioni che invece sono presenti», ha ricordato il consigliere Pd, che ha anche chiesto alla giunta il motivo per cui la delibera non è stata revocata. È stato il governatore e commissario ad acta alla sanità Peppe Scopelliti a rispondere: «È necessario valutare i titoli dei soggetti in questione. Abbiamo invitato l’Asp di Cosenza a fare una verifica puntuale di tutti i requisiti necessari per la stabilizzazione di questi lavoratori».

INFORMATICI
I 33 lavoratori informatici sospesi in seguito all’annullamento, da parte del Consiglio di Stato, di una delle prove del concorso regionale indetto dall’amministrazione Loiero, incassano l’appoggio del parlamentino calabrese. Nella riunione di oggi, infatti, l’Aula ha approvato un ordine del giorno bipartisan che impegna il segretario generale del Consiglio, Nicola Lopez, a verificare «ravvisandone l’opportunità, la fattispecie procedurale come già da riscontri presso altre istituzioni pubbliche in casi similari, per il mantenimento in servizio con continuità di 33 operatori informatici B3 in esame, fino alla approvazione della graduatoria generale di merito del concorso, da riattivare e concludere con la massima urgenza». Si cerca insomma un modo per permettere a questi lavoratori di continuare a prestare la loro opera professionale. Almeno temporaneamente, in attesa cioè della sentenza definitiva dei tribunali amministrativi. I dipendenti in questione sono entrati in servizio il primo giugno 2010 dopo essere
stati dichiarati vincitori del concorso, bandito per far fronte a una carenza di organico e poi annullato, nella parte della prova pratica, dal Consiglio di Stato con sentenza depositata il 20 aprile 2012.

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