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CAOS CATANZARO | Centinaia di schede scomparse. In alcune sezioni, più voti che elettori

Centinaia di schede elettorali, stando a quanto si evincerebbe dai verbali compilati dai presidenti dei seggi a Catanzaro, sarebbero scomparse nel nulla. È il dato più macroscopico e forse il più i…

Pubblicato il: 15/05/2012 – 15:33
CAOS CATANZARO | Centinaia di schede scomparse. In alcune sezioni, più voti che elettori

Centinaia di schede elettorali, stando a quanto si evincerebbe dai verbali compilati dai presidenti dei seggi a Catanzaro, sarebbero scomparse nel nulla. È il dato più macroscopico e forse il più inquietante tra quelli denunciati dal centrosinistra.  
La prima analisi dei verbali delle operazioni elettorali, a nove giorni dalle amministrative che si sono concluse con la proclamazione di Sergio Abramo a sindaco della città dei tre colli, fornisce una serie di elementi che hanno dell’incredibile: omissioni, incongruenze, conti che non tornano. Tutto questo sarà dettagliatamente riportato nel ricorso al Tar che Scalzo dovrebbe presentare avverso l’esito delle consultazioni ed è stato puntalmente rappresentato in un esposto che l`intera coalizione di centrosinistra ha presentato alla Procura della Repubblica.
A rendere ancora più grave la situazione è il fatto che solo uno scarto di 130 voti ha sancito la vittoria al primo turno di Abramo. Di fronte a un divario così risicato, emergono circostanze (certificate dai verbali, e tutto ciò rende ancora più assurda l’intera vicenda) sconcertanti. Nella sezione 59, ad esempio, a fronte di 800 schede timbrate e firmate, ci sono stati 613 votanti. Le schede restituite sono state appena 46: ne mancano 141.
Un caso? Sembra proprio di no. Così come non appare casuale che alla sezione 26, su 856 schede timbrate e firmate, i votanti siano stati 661, ma siano state restituite solo 84 schede: ne mancano all’appello 111. Ancora più evidente l’episodio registrato alla sezione 28, dove non doveva essere così difficile gestire il procedimento elettorale, visto che le schede timbrate e firmate erano solo 69. Ebbene, i votanti – si evince dal verbale – sono stati 68. Della scheda residua, nessuna traccia. E ne è scomparsa una anche dalla sezione 91. Invece si è materializzata, inspiegabilmente, una scheda in più nella sezione 2: 993 vidimate, 794 votanti e 200 restituite.
Ma le irregolarità appalesate dai verbali non finiscono qui. Ce ne sono delle altre, molto gravi, che – se fossero confermate – evidenzierebbero nella migliore delle ipotesi un’assoluta inadeguatezza al ruolo di chi ha presieduto i seggi e una probabile responsabilità penale. Nella sezione 3, è stato messo a verbale l’avvenuto scrutinio di 649 voti, ma i votanti sono stati 648. Nella sezione 20, i voti in più sarebbero stati 68. Nella 61 e nella 56, ne sarebbero mancate quattro. E in altre sette sezioni elettorali, non è stato messo a verbale il numero delle schede vidimate.
In attesa che la giustizia amministrativa venga adita, è apparsa opportuna, per fare chiarezza sulle elezioni, la decisione del sostituto procuratore di Catanzaro, Gerardo Dominijanni, che ha disposto il sequestro preventivo di tutte le schede. Mentre Abramo inizia il suo lavoro di primo cittadino, le verifiche vanno avanti. Qualunque sia l’esito degli accertamenti, resta fin d’ora l’immagine deprimente di una Calabria che si è esposta, ancora una volta, al ludibrio nazionale, rivelandosi incapace di gestire in maniera trasparente il momento più alto della vita democratica.

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