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CAOS CATANZARO | In piazza Prefettura c`erano tutti. Tranne D`Attorre

Mi si nota di più se vado alla festa e sto in un angolo o se non ci vado proprio? All`interrogativo morettiano il commissario regionale del Pd, Alfredo D`Attorre, ha trovato una sua risposta: è rim…

Pubblicato il: 17/05/2012 – 20:20
CAOS CATANZARO | In piazza Prefettura c`erano tutti. Tranne D`Attorre

Mi si nota di più se vado alla festa e sto in un angolo o se non ci vado proprio? All`interrogativo morettiano il commissario regionale del Pd, Alfredo D`Attorre, ha trovato una sua risposta: è rimasto a Roma per una riunione di partito. E l`assenza si è notata. Anche perché questa volta a Catanzaro c`erano proprio tutti. Dopo qualche settimana di latitanza, praticamente l`intero gruppo consiliare in Regione del Pd ha risposto presente alla manifestazione, organizzata in piazza Prefettura del capoluogo, per chiedere chiarezza sull’esito del voto del 6 e 7 maggio scorsi, dopo le numerose irregolarità riscontrate nei verbali degli scrutini. Identica scelta, quella di esserci, fatta dalla deputata Doris Lo Moro, dai sindaci di Lamezia Terme, Gianni Speranza, di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole, e di Rosarno, Elisabetta Tripodi, nonché dal segretario cittadino dell`Udc di Catanzaro, Gianluca Tassone. Ma i protagonisti veri sono stati i cittadini, più di 600 persone, numeri che da queste parti solitamente riesce a muovere solo la squadra di calcio. «L`immagine più bella di Catanzaro, di una città che non resta indifferente, che non dorme quando è a rischio la democrazia!. Sono le prime parole di Salvatore Scalzo, quando riesce a salire sul piccolo palco di piazza Prefettura. È un omaggio a quel «terremoto silenzioso, al coraggio straordinario di chi in questi giorni sta denunciando». Poi il giovane candidato del centrosinistra precisa: «Siamo in piazza non per cambiare il risultato elettorale, ma per difendere le regole democratiche della città». Per questo Scalzo avrebbe voluto la presenza di Sergio Abramo, ma avverte: «Apprezzo le parole di Abramo sul riconteggio delle schede, ma sono parole che avrebbe dovuto pronunciare prima della proclamazione, prima di infilarsi la fascia tricolore». Non passa neanche il concetto delle responsabilità personali: «Le liste le fanno i partiti, perché la politica deve essere ancella della magistratura». La battaglia va avanti, Scalzo annuncia che la petizione al Presidente della Repubblica ha già raggiunto 2000 firme. Il centrosinistra chiede ufficialmente l`intervento del ministro degli Interni prima della proclamazione dei consiglieri. Lunedì, invece, sarà presentato il ricorso al Tar.

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