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FALSA POLITICA | Il boss Commisso scelse Cherubino e Ritorto

«Se va Scopelliti si gira e si volta… E poi c`è sempre uno dei nostri che dirige il fatto. Avete capito». A parlare è il boss Giuseppe Commisso commentando la decisione presa dalla cosca di Sider…

Pubblicato il: 21/05/2012 – 14:38
FALSA POLITICA | Il boss Commisso scelse Cherubino e Ritorto

«Se va Scopelliti si gira e si volta… E poi c`è sempre uno dei nostri che dirige il fatto. Avete capito». A parlare è il boss Giuseppe Commisso commentando la decisione presa dalla cosca di Siderno di appoggiare Cosimo Cherubino («uno dei nostri») alle elezioni regionali del marzo 2010.
Compare anche il nome del governatore della Calabria nelle carte dell`operazione “Falsa politica” condotta dalla squadra mobile con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia.
Lo pronuncia lo stesso Cherubino quando, perse le elezioni nonostante i numerosi consensi,   ammette i suoi errori nelle scelte politiche. Ha pagato il prezzo di essersi candidato nella lista del Popolo della Libertà e non in quella che porta il nome del presidente della Regione: «Ho sbagliato questo…dovevo prendere i consigli di Scopelliti e andare nella sua lista …”presidente Scopelliti”» – e ancora -. «Si si la ero eletto di sicuro…».
I candidati a Siderno li sceglie il boss. Dall`ordinanza di custodia cautelare in carcere traspare come la politica, a queste latitudini, abbia abdicato in favore della `ndrangheta.
Dal Comune alla Regione passando per la Provincia. Gli esponenti politici di Siderno li stabilisce il “Mastro” Giuseppe Commisso.
«Dalle indagini – è scritto nel provvedimento di arresto firmato dal gip Silvana Grasso – emerge, in particolare, con assoluta chiarezza il tentativo di condizionamento dell`esito delle consultazioni regionali del marzo 2010 seguito nella fase organizzativa in presa diretta dalle intercettazioni che danno anche conto dell`esito parziale conseguito, avendo reclutato per il proprio candidato una impressionante quantità di preferenze, idonea a riconoscergli, in ogni caso, una posizione di prestigio politicamente rilevante, nonostante la erronea collocazione in una compagine non idonea a farlo vincere. Ad essere stato prescelto da Commisso Giuseppe era stato il candidato Cherubino Cosimo, già esponente del partito Socialista Italiano e dal dicembre 2009 transitato nel Popolo Delle Libertà, mentre l`intervento nella campagna elettorale comunale conclusasi con la elezione tenuta, in ritardo rispetto al previsto, nel maggio 2011 si esprimeva nel sostegno incondizionato da parte del “mastro”e dei suoi a Ritorto Riccardo, nonostante il diverso avviso, in ambito interno alla cosca, dell`anziano patriarca Commisso Antonio (cl. 25) (Zi `Ntoni), che continuava a preferire l`ex sindaco Figliomeni anche in vista della candidatura alle elezioni regionali e non apprezzava minimamente l`atteggiamento del congiunto, e la netta contrarietà anche di Figliomeni Antonio, fratello dell`ex sindaco, che aveva fatto anche aggredire il candidato Ritorto con violenza da alcuni suoi “scagnozzi”, minacciandolo, persino, di morte».
«Le due candidature, l`ultima delle quali, nonostante gli sforzi unitari, – è scritto sempre nell`ordinanza – rischiava di determinare una scissione interna al “locale”, risultavano, inoltre, parzialmente collegate in quanto i disegni del “mastro” comportavano un parziale scambio fra Cherubino e Ritorto nel senso che il primo ometteva di presentarsi alla carica di primo cittadino per concorrere alla elezione regionale, lasciando il posto al secondo».

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