CASSANO JONIO È anatra zoppa. Il neosindaco eletto di Cassano, il socialista Gianni Papasso, non avrà la maggioranza in consiglio comunale. Potrà contare solo su sei consiglieri su sedici. Gli altri dieci consiglieri spetteranno al raggruppamento di liste che appoggiavano il candidato a sindaco del centro destra, Mimmo Lione, sconfitto al turno di ballottaggio. È quanto ha deciso questa mattina il presidente dell`ufficio elettorale centrale comunale, il giudice del Tribunale di Castrovillari Vincenzo Dipede. «Non abbiamo dato il premio di maggioranza al sindaco eletto al secondo turno perché – ha spiegato il giudice Dipede, nel dare lettura della decisione assunta dall`ufficio elettorale, – si è verificata la condizione impeditiva prevista dal comma 10 dell`articolo 73 del Testo unico per gli enti locali. Il raggruppamento di liste che appoggiava il candidato Mimmo Lione, infatti, al primo turno ha ottenuto un numero di voti superiore al 50% più uno dei validi validamente espressi al primo turno». Le sette liste che appoggiavano Mimmo Lione, candidato a sindaco del centro destra, hanno ottenuto, infatti, al primo turno 5743 voti, pari al 52,56%. Un caso simile si era verificato nel 2009 a San Giovanni in Fiore, con il sindaco Antonio Barile in “minoranza”. Durò pochi mesi, poi la sua giunta cadde perché non aveva i numeri, si tornò al voto e Barile vinse in maniera schiacciante. Cosa succederà adesso a Cassano?
PAPASSO ANNUNCIA RICORSO
Di sicuro c`è solo che la questione arriverà davanti al Tar. Papasso, infatti, spiega che si rivolgerà alla giustizia amministrativa: «Adiremo il Tar, intanto lavoriamo per risolvere i problemi della città. Prendiamo atto della decisione del giudice che ha presieduto la commissione elettorale centrale, ma non la condividiamo. Non siamo d`accordo perché nel negare a questa coalizione il premio di maggioranza non si è tenuto conto, nel calcolo dei voti validi, che ribadiamo, come prescritto dalla legge, sono comprensivi dei voti delle liste e dei candidati a sindaco, non è stata applicata una importante circolare prefettizia del marzo 2012, di circolari dell`Anci. Inoltre non si è tenuto conto della costante ed unanime
giurisprudenza che ha enunciato in casi analoghi un principio
importantissimo, quello della governabilità»
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