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Mare, pronti all`ennesima emergenza

Calabresi rassegnatevi al mare inquinato. Almeno per i prossimi anni lo stato complessivo delle coste non cambierà. Lo stesso presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, lo ha ammesso durante la…

Pubblicato il: 23/05/2012 – 16:27
Mare, pronti all`ennesima emergenza

Calabresi rassegnatevi al mare inquinato. Almeno per i prossimi anni lo stato complessivo delle coste non cambierà. Lo stesso presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, lo ha ammesso durante la conferenza stampa indetta per presentare una serie di iniziative “tampone” messe in campo per arginare quella che si preannuncia l`ennesima emergenza estiva. Ci saranno controlli via mare, terra e addirittura aria, un numero verde e gli immancabili battelli “spazzamare”, ma le criticità nel sistema della depurazione calabrese restano immutate.

I DATI La realtà della salute delle acque è contenuta nei numeri forniti dal comandante della Guardia costiera Gaetano Martinez. Solo nel 2012 su 116 depuratori, esattamente tutti quelli presenti sulle coste, 94 non hanno autorizzazione allo scarico, 23 sono stati sequestrati, 13 sono inattivi, 54 non sono conformi alle norme nazionali, 47 hanno gravi problemi manutentivi. Situazione identica per quanto riguarda la rete fognaria: 20 pompe di sollevamento sono inattive, 6 condutture sono intasate o danneggiate. Ben 58 gli illeciti penali già accertati, 103 quelli amministrativi. C`è poi il problema dei fanghi di lavorazione dei depuratori che dovrebbero essere smaltiti come rifiuti speciali e che, invece, spesso finiscono direttamente a mare o nei letti dei fiumi. Secondo la capitaneria di porto negli impianti giacciono 7200 metri cubi di fanghi. L`assessore all`Ambiente Francesco Pugliano aggiunge: «Due anni fa abbiamo chiesto ai Comuni di fornirci i dati sulla gestione e sullo smaltimento dei fanghi, ad oggi solo il 24% degli enti ci hanno fornito una risposta». L`altro buco nero è rappresentato dal servizio di spurgo delle fogne: «Non abbiamo contezza – spiega Pugliano – su come venga utilizzato». L`ipotesi adombrata è che anche in questo caso tutto finisca direttamente in mare.

LE COLPE Se il mare cristallino della Calabria rischia di diventare solo un ricordo le responsabilità, secondo Scopelliti e Pugliano, devono essere ricercate nelle amministrazioni locali. A sostegno della loro tesi presidente e assessore snocciolano i dati del Piano operativo 2011. Un flop clamoroso. Gli oltre 38 milioni di euro messi a disposizione per rinnovare depuratori e impianti fognari restano in gran parte inutilizzati. Dei 42 Comuni che a settembre 2011 avevano sottoscritto la convenzione solo 10 hanno già pubblicato il bando: Bonifati (2 interventi), Cutro, Belvedere Marittimo, Maida, Miglierina, Satriano, Zambrone, Drapia, Reggio Calabria e Cessaniti. Sette amministrazioni non hanno ancora dato nessuna comunicazione: Sangineto, Argusto, Gioia Tauro, Palizzi, Palmi, Briatico e Parghelia. Tutti gli altri sono ancora fermi allo stadio della progettazione o, nella migliore delle ipotesi, alla predisposizione del bando. I 42 Comuni rappresentano le aree in cui le condizioni del mare sono peggiori, le cosiddette “acque scarse”, non balneabili. Entro il 2015 debbono rientrare nei parametri oppure scatteranno le sanzioni della Comunità europea, una mazzata da 500mila euro al giorno. A disposizione ci sono anche i 260 milioni del Cipe, ma Scopelliti si è detto «fortemente preoccupato, visto come sta andando il bando del settembre scorso ci vorranno almeno tre anni prima che quei soldi vengano utilizzati».

LA TASK FORCE Davanti a un sistema quasi al collasso, la Regione mette in campo una task force composta da Guardia costiera e Arpacal. Controlli serrati che da quest`anno potranno avvalersi anche di un areo che sorvolerà la costa, i corsi d`acqua e l`entroterra per individuare eventuali forme di inquinamento. L`assessore Pugliano ha rivolto un appello ai calabresi affinché ci sia un salto di qualità nella coscienza ambientale dei cittadini. Tra qualche settimana sarà attivo un numero verde a cui i calabresi potranno inviare segnalazioni che verranno poi attenzionate e verificate dal personale dell`Arpacal e dalle Capitanerie. Entro la fine della settimana sarà pubblicato il decreto di impegno delle somme per la pulizia delle spiagge. A breve, inoltre, salperanno i battelli per la pulizia delle acque di superficie, da quest`anno saranno equipaggiati anche per la raccolta della mucillagine. Proprio le microalghe che l`anno scorso sono comparse nel Vibonese e nell`alto cosentino sono state al centro delle verifiche dell`Arpacal. Il direttore dell`Arpacal, Sabrina Santagati, ha chiarito che non «hanno sostanze tossiche e non pregiudicano la salute pubblica, è solo un danno visivo». I dati raccolti questa estate, nelle intenzioni dell`assessore Pugliano, serviranno a tracciare una specie di cartella clinica del mare calabrese per poi progettare “cure” specifiche. Ci vorrà del tempo, speriamo che nel frattempo il malato non diventi terminale.

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