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Olio d`oliva, la Coldiretti chiede un`etichettatura più chiara

LAMEZIA TERME «Oggi siamo qui a schierarci non contro la libertà del mercato della produzione dell`olio ma a sostegno del diritto dei consumatori a conoscere quello che comprano. Un diritto che vie…

Pubblicato il: 25/05/2012 – 13:33
Olio d`oliva, la Coldiretti chiede un`etichettatura più chiara

LAMEZIA TERME «Oggi siamo qui a schierarci non contro la libertà del mercato della produzione dell`olio ma a sostegno del diritto dei consumatori a conoscere quello che comprano. Un diritto che viene impedito da un`etichettatura dei prodotti mendace e poco trasparente della provenienza dell`olio imbottigliato». Così Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria, presenta l`iniziativa avviata in tutta Italia dall`associazione di categoria per chiedere una migliore regolamentazione della commercializzazione degli oli. Un`iniziativa che si basa sostanzialmente nel pieno sostegno al disegno di legge “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergine” presentato lo scorso 22 marzo al Senato. Un settore, quello olivicolo, in cui la Calabria gioca un ruolo determinante. Con circa 190mila ettari di superficie agricola investita, 215 milioni di piante e 2,6 milioni di quintali di olio prodotto l`anno la Calabria è la seconda regione per produzione. Un patrimonio che è messo a rischio da quella che viene definita dal Coldiretti una «concorrenza sleale». «Spesso negli scaffali dei nostri supermercati – sottolinea Molinaro – si trovano in commercio oli che hanno solo il marchio italiano ma che in realtà contengono una produzione che non viene dal nostro Paese». Un metodo che, secondo il presidente di Coldiretti, trae in inganno i consumatori che vedono solo un marchio e non si soffermano a leggere l`etichetta retrostante. E proprio sulla necessità di un`etichetta più chiara ma soprattutto più leggibile si è soffermata l`attenzione della normativa presentata in Senato. «Già nel primo articolo del disegno di legge – illustra Molinaro – emerge l`esigenza di scrivere in modo chiaro e facilmente leggibile la provenienza dell`olio». L`iniziativa, sostenuta anche dall`Adiconsum, si sostanzierà nella richiesta presentata all`assessore regionale all`Agricoltura di appoggiare il disegno di legge attraverso una mozione da inserire nell`ordine del giorno del Consiglio regionale. L`altro aspetto di cui si occupa il disegno di legge è anche quello di un potenziamento dei mezzi di controlli in materia di abusi nella commercializzazione degli oli e l`inasprimento del regime sanzionatorio. «Non bastano più solo sanzioni amministrative – sottolinea Molinaro – ma occorrono sanzioni penali che possano maggiormente garantire la produzione Made in Italy». E in linea con le preoccupazioni espresse da Coldiretti anche la posizione dell`Adiconsum regionale. «Non possiamo amare il mercato – sostiene il presidente dell`associazione, Romolo Piscioneri – quando questo non tutela i consumatori. Non basta infatti che sia stata già approvata una norma che tuteli l`origine della produzione e che questa sia stata inserita in etichetta se poi non è facilmente leggibile e rinvenibile nel prodotto». Per questo l`esponente regionale di Adiconsum ritiene utile il disegno di legge condividendo l`iniziativa di Coldiretti. «Il consumatore – afferma – deve essere messo nelle condizioni di scegliere e questo può avvenire solo attraverso un`etichetta chiara». Per far comprendere i limiti dell`attuale situazione nel corso della conferenza stampa sono state esposte quindici bottiglie in vendita nella maggiori catene di distribuzione presenti in Calabria che secondo la Coldiretti «ingannano il cittadino – consumatore nella provenienza di origine».

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