LAMEZIA TERME Il Partito democratico torna ad occuparsi della conduzione giornalistica della sede Rai di Cosenza e, alle critiche di Franco Laratta, seguono gli avvisi «prudenti» del commissario Alfredo D`Attorre. Il risultato complessivo della conferenza stampa tenuta stamattina a Lamezia dal parlamentare e dal commissario del partito, è stato una democratica ed equilibratissima divisione dei compiti tra i due. Il deputato di San Giovanni in Fiore, col “bastone” contro i «metodi politicamente squilibrati» di Viale Marconi; il responsabile regionale democrat con la “carota”, sembrando preoccupato per la copertura mediatica da assicurare agli imminenti congressi.
È stato lo stesso Laratta a rilevare: «Il commissario mi ha raccomandato prudenza perché l`argomento è delicato». Ma il parlamentare, che ha tenuto a ricordare di essere anche lui stesso un giornalista, la clava l`ha agitata ugualmente e, senza fare nomi o chiamare direttamente in causa il caporedattore Anna Maria Terremoto, ha annunciato l`avvio di una possibile controcampagna di liberazione. «Già l`anno scorso – ha detto – assieme a Sandro Principe, avevamo denunciato la mancanza di pluralismo del servizio pubblico calabrese: ci vennero date garanzie che si sarebbe invertita la rotta, ma ad oggi nulla è cambiato. Questa volta ho contattato il parlamentare Beppe Giulietti e promuoveremo un`iniziativa in commissione di vigilanza Rai». Il caso da spostare a Roma ci sarebbe tutto, secondo il Pd, e partirebbe dall`analisi fatta sui tg regionali dall`Osservatorio di Pavia, l`organismo universitario deputato al conteggio del transit time dei politici nelle varie edizioni.
«Negli ultimi 3 mesi – ha attaccato Laratta – il presidente Giuseppe Scopelliti è stato in video 65 minuti: una eternità che non può essere giustificata col fatto che ha anche il ruolo di coordinatore regionale di un partito. Vendola, governatore e leader nazionale di una formazione politica, si ferma a 42 minuti e in Calabria, il secondo dopo Scopelliti, è il presidente Mario Oliverio che si ferma ad appena 13 minuti: un abisso intollerabile». Il parlamentare ha citato alcune recenti manifestazioni di quella che ha definito «la volontà di condizionare il cittadino con notizie depistanti». La scelta di intervistare «solo alcuni sindaci e non noi parlamentari, durante una protesta fatta a Paola»; un titolo del giornale radio «delle 7.20 di ieri in cui si è dato conto delle iniziative del centrodestra, per sollecitare il governo Monti, e sono stati oscurati ben 7 parlamentari calabresi del Pd sullo stesso argomento»; la scelta di «non inviare troupe per seguire la protesta contro la paventata chiusura del Tribunale di Lamezia»: questi i casi più vicini citati dal parlamentare che ha ricordato, come esempio di una presunta decadenza del servizio pubblico, la «vicenda della giornalista Rai Anna Rosa Macrì a cui viene impedito di svolgere una collaborazione gratuita con un quotidiano calabrese».
D`Attorre, che è parso impaziente di raggiungere il resto dei maggiorenti del partito per il quasi concomitante incontro con le parti sociali, in una saletta attigua della sede regionale del partito, ha voluto precisare: «Noi rispettiamo i giornalisti e la loro autonomia». Ma da cosa dipende lo «squilibrio» che il Pd denuncia? «Prima l`opposizione era sbrindellata», questo il D`Attorre-pensiero. «Ora c`è un Pd che si è rimesso in campo – ha proseguito per spiegare la palingenesi richiesta – e ci auguriamo che l`informazione regionale capisca che c`è una forza nuova che, al termine di un processo faticoso, dovrà ricevere nei prossimi congressi il suggello che merita». Il commissario avvisa e si autocommenta: «La mia lettura bonaria è che prima ci si poteva immaginare un Pd fuori gioco, ma oggi che non è più così vogliamo più equilibrio dell`informazione Rai, anche per evitare di alimentare la sfiducia dei cittadini verso la politica». Sede Rai avvisata, in maniera più o meno soft, anche se Laratta intende procedere ugualmente ad una «prossima iniziativa che sto concordando con Salvatore Scalzo, per manifestare la nostra specifica protesta per come la Rai ha seguito le elezioni di Catanzaro».
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