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Reggio in piazza per far rinascere il "Cartella"

Slogan inneggianti solidarietà e resistenza, striscioni, bandiere ed entusiasmo. È così che i militanti del centro sociale “Angelina Cartella” di Gallico hanno manifestato la rabbia e la voglia di …

Pubblicato il: 26/05/2012 – 19:54
Reggio in piazza per far rinascere il "Cartella"

Slogan inneggianti solidarietà e resistenza, striscioni, bandiere ed entusiasmo. È così che i militanti del centro sociale “Angelina Cartella” di Gallico hanno manifestato la rabbia e la voglia di ricominciare. Proprio a partire dalla ricostruzione della struttura, distrutta qualche settimana fa da un incendio doloso di chiara matrice neofascista. Un corteo di un migliaio di persone questo pomeriggio ha affollato le vie della periferia reggina. Gli attivisti e i semplici frequentatori del Csoa reggino sono stati affiancati dai rappresentanti di decine di sigle politiche (Idv, Sel, Pdci, Prc) sindacali (Flc Cgil, Cobas, Fillea Messina) e del mondo dell’associazionismo (Arcigay, No tav, Snoq, Comitato acqua pubblica). C’erano anche i militanti di vari gruppi antagonisti provenienti da molte città del Sud, come Taranto, Salerno, Messina e Palermo. Il corteo pacifico ha scandito la sua indignazione per l’attentato subito ma ha anche manifestato la volontà di ricostruire al più presto il centro sociale, uno dei pochi spazi liberi e di aggregazione presenti a Reggio. Per questo i rappresentanti del “Cartella” hanno chiesto a gran voce alle autorità l’immediato dissequestro della struttura, a cui sono stati posti i sigilli subito dopo l’attentato incendiario. Il centro sociale di Gallico era operativo ormai da dieci anni. Un periodo contrassegnato dall’impegno dei volontari, attivi soprattutto nella realizzazione di eventi culturali e di carattere sociale. Tutti qui sono convinti che la distruzione del Centro sia da ricondurre all’unione perversa tra la ‘ndrangheta e le nuove leve della destra eversiva reggina. Uno degli slogan della grande manifestazione è stato infatti «siamo tutti antifascisti». Di sicuro c’è che il “Cartella” dava fastidio e che qualcuno ha scelto di usare il fuoco per cercare di farlo scomparire. Di fronte a questo, emerge il silenzio delle istituzioni locali. In una parola: assenti. Un atteggiamento ben sottolineato da Nando Primerano, uno dei rappresentanti del collettivo che gestisce il Csoa: «L’unica risposta che abbiamo avuto è la solidarietà dei residenti e delle persone che ripudiano gli atti mafiosi e fascisti. Questo è un posto che era stato abbandonato dalle amministrazioni locali, un luogo dove si spacciava. Noi lo abbiamo ripreso, attivando una grande attività sociale. È nostra intenzione restituirlo al territorio». «Il “Cartella” – è l’analisi di Elisa Gambello, rappresentante della segreteria federale della Cgil – è una realtà che accoglie tutte le differenze. Se c’è un modo per arginare la violenza, la deriva antidemocratica, è proprio quello di stare insieme. È questo lo snodo decisivo per Reggio Calabria». I ragazzi del centro sociale lo hanno urlato: «Non ci fermeremo, lo ricostruiremo». Un chiaro  avvertimento, un messaggio deciso a chi ha dato alle fiamme il Csoa: «Voi non potete fermare il vento, gli fate solo perdere tempo».

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