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Un mese di "improvvise azioni"

RENDE Concerti, incontri, laboratori e azioni artistiche. Tra performativo e composizione libera: musica, parole, gesti, interazioni. Il comune denominatore? Il piacere di fare gruppo. La partitura…

Pubblicato il: 28/05/2012 – 12:17
Un mese di "improvvise azioni"

RENDE Concerti, incontri, laboratori e azioni artistiche. Tra performativo e composizione libera: musica, parole, gesti, interazioni. Il comune denominatore? Il piacere di fare gruppo. La partitura: l’improvvisazione in tutte le sue forme performative.
Questo il poutpourri che caratterizzerà gli intenti e gli esiti del festival “ImprovviseAzioni”, dal 4 al 25 giugno, spalmato negli spazi del campus universitario: un evento promosso dall’Università della Calabria, messo su dall’impegno di artisti attenti ai fatti culturali. Qualche anticipazione su cosa succederà tra aule e palcoscenici studenteschi, sta circolando sulle bacheche virtuali dei social network: tra il teatro del Centro Arte Musica e Spettacolo, il Ptu e l’Auditorium, si esibiranno i musicisti Nicola Pisani, Daniela Troiani, Leon Pantarei, l’attrice Maria Luisa Bigai, i danzatori Mariella Celia e Giorgio Rossi, prenderanno vita produzioni originali come l’orchestra di improvvisazione Or Che Strana e l’orchestra Calabra, saranno allestiti progetti già rodati come i Takabum, gli Omparty e Faber Musicae. Alcuni dei citati terranno dei laboratori ai quali è possibile iscriversi liberamente. E ancora, interviste a scena aperta, teatro sonoro, foto, pittura e serate scandite dai ritmi scardinati (e scardinanti) delle Jam Session.
I laboratori, della durata dai 3 ai 5 giorni ciascuno, curati dagli artisti ospiti, saranno strutturati per disciplina: di Sound Painting; di gesto/parola/suono; di Musica Contemporanea/Interpretazione; di Ritmo/Percussioni; di Danza/Suono.
Insomma, l’improvvisazione (e non solo) tra i freddi e metallici cubi dell’Unical. A portare un po’ di spirito in luoghi altrimenti abbastanza estranei dalle empatie delle atmosfere sincopate.
Un’edizione “zero”, che di zero ha solamente la nomenclatura, a quanto pare. Con prospettive continuative, nelle idee degli organizzatori, appuntamenti stanziali, non episodici. Questo accade quando le istituzioni collaborano, dialogando fra loro, e dando ascolto a talenti e idee del territorio.
Per intuire i propositi dell’evento, basta dare un’occhiata al logo su brochure e locandine: un pentagramma circolare, deforme, e un puntellare di note anarchiche dentro e fuori righe e spazi. Appuntamento all’Unical, dal 4 al 25 giugno.

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