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L`Udc chiede una verifica su sanità, precari e forestali

CATANZARO Tra buoni alleati, di tanto in tanto, ci si incontra per fare il punto.  E, di tanto in tanto, si sollevano questioni e si chiedono cambi di passo. Di per sé non sarebbe un dato scioccant…

Pubblicato il: 01/06/2012 – 19:48
L`Udc chiede una verifica su sanità, precari e forestali

CATANZARO Tra buoni alleati, di tanto in tanto, ci si incontra per fare il punto.  E, di tanto in tanto, si sollevano questioni e si chiedono cambi di passo. Di per sé non sarebbe un dato scioccante, se non fosse che Pdl e Udc, in Calabria, hanno sempre mostrato il lato granitico della loro intesa. Che non scricchiola (decisioni romane permettendo), ma va registrata. Lo scopo della riunione di oggi pomeriggio a Palazzo Alemanni era proprio questo. Fare il punto, sottolineando, però, qualche aspetto non proprio trionfale di questi primi due anni di governo del centrodestra. A discutere con il governatore, Giuseppe Scopelliti, per l`Udc c`erano Gino Trematerra, segretario regionale del partito, Francesco Talarico, presidente del consiglio regionale, e Alfonso Dattolo, presidente della quarta commissione. I tre hanno chiesto al presidente della giunta regionale più attenzione su alcuni questioni considerate strategiche. Vogliono che il bilancio della Regione si occupi maggiormente di forestali e precari, due enormi bacini di lavoratori. E chiedono a Scopelliti, che è anche commissario pre il Piano di rientro, un cambio di passo sulla sanità.
Per la portata dei temi trattati si può certamente parlare di una verifica di governo regionale. La conversazione tra alleati ha avuto un seguito interno. I centristi si sono, infatti, visti a Lamezia Terme per discutere del momento. Primo punto: l`analisi del voto. Un`analisi non ancora conclusa, che risulta monca: lo Scudocrociato attende che arrivino indicazioni da Roma, per capire dove si andrà a parare, e cioè quale dei due poli attrattivi – centrodestra e centrosinistra – sarà la destinazione. Qualche momento di tensione quando la discussione ha affrontato il nodo della comunali a Catanzaro. Nel mirino è finito Mario Tassone, per la sua scelta terzopolista e la decisione di correre in solitudine puntando su Giuseppe Celi. Una scelta definita, nel corso della riunione, «fallimentare».

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