Bagarre nel Pd: Battaglia si candida, Lo Moro pure

LAMEZIA TERME Demetrio Battaglia ha maturato la decisione nel corso di questi giorni. Alla fine, spinto dalle insistenze di una serie di dirigenti e amministratori locali, ha deciso di compiere il grande passo: si candiderà alla segreteria regionale del Pd. «Il mio obiettivo principale – spiega – è quello di contribuire alla definizione di una strategia politica che metta al centro la Calabria, i suoi bisogni, le sue speranze per favorirne la ripresa e il rilancio». Il decalogo è già pronto. Battaglia lo illustra senza fermarsi un attimo: «Propongo che il segretario regionale del Pd calabrese sia non candidabile: alle prossime elezioni politiche ed europee; a presidente della Regione; a presidente di Provincia; a sindaco di una delle città calabresi».
Insomma, da parte del vicecapogruppo del partito in consiglio regionale c`è l`impegno, «comunque vadano le primarie, su questi punti e chiedo a tutti i candidati di fare altrettanto. Da segretario proporrò che tutte le candidature siano decise in Calabria e attribuite in modo trasparente nel pieno rispetto dello Statuto attraverso elezioni primarie». Non manca un accenno al rinnovamento che «non deve essere al servizio di una politica nuova capace di incrociare i bisogni e le speranze della “generazione precari”, decine di migliaia di ragazze e ragazzi che affollano la Calabria carichi di sapere e professionalità ora inutilizzati. Sono loro, insieme alle donne, ai lavoratori, a chi fa impresa, agli intellettuali e ai professionisti che devono irrompere nel Pd per impadronirsene». Su Battaglia dovrebbe confluire tutta l`area che fa riferimento a Rosy Bindi e che in Calabria è capitanata dall`ex presidente della Regione Luigi Meduri e dall`ex deputato Paolo Palma oltre a quella rappresentata dall`ex assessore regionale Demetrio Naccari Carlizzi, del consigliere regionale Nino De Gaetano, dell`area Modem di Paolo Gentiloni e dei cinque consiglieri comunali di Reggio Calabria: Canale, Irto, Falcomatà, Marino e Delfino.

LO MORO IN CAMPO Le novità di questa giornata non finiscono qui perché anche Doris Lo Moro assicura che scenderà in campo per conquistare la leadership del Pd calabrese. La parlamentare lametina fa sapere di essere al lavoro per raccogliere le firme necessarie per la presentazione della candidatura. «Nei prossimi giorni – dice la Lo Moro – convocherò una conferenza stampa per spiegare nei dettagli i motivi di questa scelta». Secondo i bene informati a suo sostegno potrebbe arrivare il vicepresidente del consiglio regionale Piero Amato che ha la sua roccaforte nella città di Catanzaro.

IL SOSTEGNO A (NICO) OLIVERIO L`area Bersani e quella Veltroni, rappresentate da Mario Oliverio e Marco Minniti, vanno avanti convinte sul nome di Nicodemo Oliverio. Il deputato crotonese, vicino a Marini e Franceschini, ha ricevuto in queste ultime ore il sostegno del movimento giovanile del Pd e quello di diversi sindaci del Crotonese (tra cui Peppino Vallone). Sul suo nome convergerà pure una parte degli ex popolari: quella rappresentata dal deputato Franco Laratta e dal vicepresidente della Provincia di Cosenza, Mimmo Bevacqua) e di consiglieri regionali come Carlo Guccione e Bruno Censore. Appoggio a Oliverio arriva anche dall`eurodeputato Pino Arlacchi, responsabile Pd per la sicurezza internazionale. «La leadership di Nicodemo – ha detto Arlacchi -è in grado di far uscire il Pd regionale dall`epoca dell`anarchia e degli insuccessi elettorali».

MAIOLO E IL GRUPPO REGIONALE Rimane fermo sulle sue posizioni pure il consigliere regionale Mario Maiolo. Costretto a letto da una fastidiosa influenza, l`esponente vicino a Enrico Letta, non ha però smesso di tessere la tela di contatti e alleanze. Dalla sua parte dovrebbe ritrovarsi buona parte dei rappresentanti che siedono a Palazzo Campanella oltre al presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi, e all`area  di “Azione Democratica” che fa riferimento a Nicola Adamo.

L`INCOGNITA SCALZO Cresce l`attesa attorno alle decisioni che prenderà il giovane consigliere comunale. Che per sabato mattina, a Catanzaro, ha convocato una conferenza stampa senza specificarne l`oggetto. Da ambienti del suo entourage, soprattutto nelle scorse ore, è filtrata la notizia di una sua candidatura a segretario. Sono ore decisive, in ogni caso, per l`ex candidato a sindaco del capoluogo calabrese per il centrosinistra. Non è da escludere, che alla fine, Scalzo possa dirottare i suoi consensi (probabile Nicodemo Oliverio dopo un incontro che ci sarebbe stato alla Provincia di Cosenza e promosso da Mario Oliverio) su uno dei colonnelli già in campo.

IL GRUPPO “25 APRILE” Il decalogo del gruppo “25 aprile” è chiaro e sintetico: il nuovo segretario calabrese del partito dovrà essere scelto tra persone che «non ricoprono incarichi istituzionali» e che non vogliono candidarsi alle «competizioni elettorali in programma nei prossimi mesi». Un segretario a tutto tondo, insomma. Lontano dalle vecchie liturgie, da impegni romani ma soprattutto «estraneo» ai «compromessi di Caposuvero». «Un calabrese – prosegue la Gigliotti –, che conosce bene i problemi del territorio e che può dedicarsi completamente al rilancio del Pd». Resta poco tempo, in ogni caso, per capire cosa fare.

L`SMS DI MUZZI` Residua la posizione del dirigente Mario Muzzì. Che proprio nella giornata di venerdì ha inoltrato un sms ai tutti contendenti chiedendo di fare un passo indietro per verificare se esistono le condizioni per arrivare a una condizione unitaria. Ma si tratta di un tentativo velleitario dal momento che le varie correnti sono già al lavoro in vista delle assemblee di circolo in programma per il prossimo weekend.