Pd, il passo indietro di Mario Muzzì

Mario Muzzì ribadisce la sua disponibilità a fare un passo indietro e a ritirare la sua candidatura – la prima in ordine di tempo ad essere annunciata sui giornali – alla segreteria regionale del Pd. Lo aveva già fatto sabato sera, quando a chiederlo a tutti i candidati emersi nell’ultima settimana era stato il commissario D’Attorre, oggi ha però voluto affidare ad un comunicato stampa le ragioni della sua scelta.
«Il rinvio della scadenza dei termini per la presentazione delle candidature alle Primarie – scrive il dirigente catanzarese – è stato la naturale conclusione a cui si è concordemente addivenuti per verificare la possibilità della riuscita del tentativo posto in essere da Alfredo D’Attorre per una soluzione unitaria, o la più convergente possibile, ed è da condividersi in pieno non tanto a parole ma con gesti concreti. Se l’intendimento, come io penso, è ispirato da nobili preoccupazioni vi è l’obbligo morale di assecondare il tentativo di D’Attorre,  accompagnandolo con grande senso di responsabilità e sostenendolo al di là di ogni pur legittima aspettativa personale».
Muzzì condivide il timore di D’Attorre nei confronti di un congresso piegato alle logiche di corrente: «Il rischio – scrive – che si potesse reiterare uno spettacolo già in passato sperimentato nelle sue nefaste conseguenze, è inutile negarlo, è concreto e sarebbe profondamente dannoso sottovalutarlo non solo e non tanto per ciò che riguarda le sorti del partito, che già ha dimostrato di saper reagire miracolosamente alla desolante condizione propria del regime commissariale, quanto per quella Calabria, stanca e delusa da un centrodestra scialbo e inconcludente che la sta trascinando al baratro greco, che guarda con fiducia e speranza al dibattito in corso nel nostro Partito, cosciente com’è  che solo un Pd plurale, partecipato, propositivo e unito sarà in grado di interpretare la voglia di cambiamento e di riscatto del suo popolo».
«Se entro i termini della nuova scadenza – aggiunge Muzzì – lo sforzo di D’Attorre, coadiuvato dai rappresentanti istituzionali dell’Europarlamento, del Parlamento Nazionale e del consiglio regionale, dovesse riuscire a produrre il risultato sperato, allora sì che sarebbe una bella notizia per il popolo democratico calabrese, da troppo tempo privato della sua naturale e legittima  rappresentanza attraverso un gruppo dirigente fortemente impegnato a concretizzare in proposte l’effervescente vitalità dei territori».
Muzzì conclude invitando gli altri competitori in campo a fare come lui in nome dell’interesse di partito: «Sono certo che il senso di responsabilità prevarrà sulle qualità e sulle capacità indiscusse di Doris Lo Moro, Nico Oliverio, Mario Maiolo e Demetrio Battaglia per consentire uno svolgimento delle primarie all’altezza delle aspettative degli iscritti che avranno così la possibilità di partecipare ad un dibattito tutto incentrato sull’idea di partito che vogliamo costruire, libero dai vincoli dell’appartenenza correntizia e preservato dai condizionamenti del potere istituzionale e non, ma soprattutto lontano dalle tentazioni, che inevitabilmente nasceranno in una competizione dall’esito incerto, di spostare il confronto dai contenuti ai profili personali dei candidati. Per quel che mi riguarda confermo l’indisponibilità personale a concorrere in una situazione di tal genere ed assicuro il massimo di impegno perché il proposito di Alfredo D’Attore produca il risultato auspicato».