Sorical, "visita" dei carabinieri negli uffici della Regione

CATANZARO La prima reazione alla richiesta ufficiale di una commissione d`inchiesta sulla Sorical, avanzata dall`opposizione giovedì 31 maggio, non è stata politica. Non una replica da parte della maggioranza (che pure aveva definito inutile la richiesta nelle scorse settimane), ma una visita dei carabinieri negli uffici della Regione. I militari hanno chiesto di prendere visione di alcuni documenti che regolano la convenzione tra socio pubblico (la Regione stessa) e privato (i francesi di Veolia) nell`azienda che gestisce le risorse idriche calabresi. Sorpresa: i documenti non c`erano. O, almeno, non erano presenti gli originali. Un tassello in più nell`intrigo che, nel corso degli anni, si è costruito intorno all`oro blu. E che si è caratterizzato per l`assoluta incertezza delle tariffe, che – sbagliate per un errore di arrotondamento – rischiano di mandare a carte quarantotto tutti i calcoli sui crediti vantati da Sorical nei confronti dei Comuni. Centosessanta milioni secondo l`azienda, circa cento secondo un calcolo più ragionevole, fatto proprio sulla base dell`errore nel calcolo della tariffa, che risale al 2003 e dipende da una conversione sbagliata da lira ad euro. Non è tutto: un altro dato sul quale sarà necessario fare chiarezza è l`accensione di un mutuo da parte di Sorical con una banca d`affari. Una questione da 240 milioni di euro. Chi ha offerto garanzie per la copertura del debito? È una domanda sulla quale campeggia un gigantesco punto interrogativo, che la politica regionale non ha mai sciolto, nonostante i solleciti da parte degli attivisti per l`acqua pubblica. Nodi che verranno al pettine a breve, quando Regione e Veolia dovranno “fare i conti” prima del loro divorzio consensuale, che porterà nuovi partner privati nel settore idrico.