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«Sanità, la Regione sceglie a favore dei suoi amici»

COSENZA «Le scelte della Regione Calabria a favore degli amici della Regione Calabria». Sulle scale della Prefettura di Cosenza, luogo scelto per una sua valenza simbolica, rappresentando quel pala…

Pubblicato il: 07/06/2012 – 18:10
«Sanità, la Regione sceglie a favore dei suoi amici»

COSENZA «Le scelte della Regione Calabria a favore degli amici della Regione Calabria». Sulle scale della Prefettura di Cosenza, luogo scelto per una sua valenza simbolica, rappresentando quel palazzo il governo e lo Stato, Enzo Paolini ha sfidato un sole fortissimo per dire che di cose strane ne succedono. Per esempio accade che in tempi di tagli spietati al numero di posti letto della sanità pubblica e privata, solo una struttura ha visto aumentare il numero a sia disposizione ed è la Calabro Dental, di Crotone, del marito di Antonella Stasi (vicepresidente della giunta regionale, ndr), Massimo Marrelli. Il resto è una specie di massacro di Forte Apache. Debiti immensi della Regione che non vengono saldati nei confronti delle cliniche, che non possono pagare i lavoratori, innescando una crisi perversa e crudele. «Mediamente i tempi per ottenere i rimborsi dalla Regione – spiega il consigliere comunale – sono di circa settecento giorni». Sono tanti, ma nessuno si faccia illusioni, perché ci sono crediti reclamati inutilmente dal 2004. E questo malgrado spessissimo ci siano sentenze definitive, che condannano  la Regione al pagamento. E qui arriva la beffa incredibile, perché per una norma ereditata dall’era berlusconiana e non ancora corretta, le sentenze relative all’esigibilità di somme dalla Regione, pur se passate in via definitiva, in Calabria possono non diventare eseguibili. Insomma, si ottiene ragione dal tribunale, le somme sono immediatamente ottenibili, e tuttavia una norma mette al sicuro l’ente debitore.
Essendo qui lo Stato, cioè la Regione unico attore, perché è cliente e pagatore, si comprende come le strutture private siano in una sorta di cappio inesorabile. Le cliniche e i laboratori accumulano crediti, che la Regione non paga, perché trattiene le somme ingentissime per far cassa. L’altro aspetto micidiale di questo vortice è rappresentato dagli interessi che si accumulano col tempo, per i pagamenti effettuati con grave ritardo. Tutte somme che gravano sulle casse pubbliche, vale a dire sui cittadini calabresi, a causa delle conclamate e ostinate inadempienze della Regione.
Paolini rivolge le sue critiche al generale Luciano Pezzi, proveniente dalla Guardia di Finanza, che guida la sanità in Calabria, «senza tuttavia aver alcuna esperienza nella gestione manageriale di un settore tanto delicato e importante». L’ultima chicca partorita dagli strateghi della sanità è una delibera che cancella la possibilità di effettuare una radiografia e una ecografia presso lo stesso studio radiologico. Per gli studi, infatti, in virtù del Piano di rientro, è impossibile avere le autorizzazioni (che adesso sono distinte) per effettuare entrambi gli esami. E i pazienti, dopo essersi sottoposti a una radiografia, dovranno recarsi, con una impegnativa nuova, presso un altro studio medico per farsi fare un nuovo e diverso accertamento. Quando la fantasia va al potere.

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