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Tarasi: Consorzio Sibari-Crati, debiti legati a gestione clientelare

COSENZA «Occorre distinguere il grano dal loglio». Sceglie una metafora il presidente di Coldiretti Cosenza, Pietro Tarasi, per descrivere la vicenda del consorzio di bonifica Sibari-Crati – in liq…

Pubblicato il: 09/06/2012 – 11:44
Tarasi: Consorzio Sibari-Crati, debiti legati a gestione clientelare

COSENZA «Occorre distinguere il grano dal loglio». Sceglie una metafora il presidente di Coldiretti Cosenza, Pietro Tarasi, per descrivere la vicenda del consorzio di bonifica Sibari-Crati – in liquidazione e commissariato – e dei suoi debiti. Una situazione che per Tarasi «strumentalmente viene usata per provocare un effetto a catena sugli altri Consorzi di bonifica in gestione ordinaria». «Bisogna distinguere – afferma, in una nota l`esponente cosentino di Coldiretti – il grano (i consorzi in gestione ordinaria) dal loglio, un’erba infestante che riguarda il consorzio in liquidazione Sibari –Crati con le conseguenti ripercussioni sulle cartelle emesse e altri atti tecnico-amministrativi. A interessarci e a tenerci impegnati sono i consorzi di bonifica che investono sul futuro dei territori, dei cittadini e delle imprese agricole e agroalimentari e non il consorzio Sibari – Crati che, voglio ricordare, ha avuto per 60 anni una cura commissariale accumulando un enorme debito frutto di una gestione politica-clientelare del passato, e messo in liquidazione già dal 2003». Per questo Tarasi sottolinea che «come Coldiretti siamo occupati affinché non si ripeta quello che è successo negli ultimi anni, con gestioni che hanno imposto costi impropri ai bilanci e che ora un gruppo dirigente capace sta cercando di riprendere anche attraverso forti azioni di ricupero di sacche di evasione ed elusione per servizi reali svolti dagli enti consortili». E, poi traccia il bilancio. «A questo punto – afferma il presidente di Coldiretti Cosenza – mi preme ricordare come la massa debitoria certificata all`atto della liquidazione era pari a 36 milioni di euro e, tale somma è stata sancita sia dalla regione Calabria che da tutte le organizzazioni agricole e dai sindacati stralciandola da una massa debitoria derivante dai grandi progetti infrastrutturali che trovavano e, dovrebbero, trovare copertura in finanziamenti non ancora erogati dallo Stato e dalla Regione. Tale cifra é stata presa a base del mutuo contratto per ripianare i debiti propri del Sibari-Crati per il pagamento del quale tutti i soggetti sopracitati hanno sottoscritto un piano industriale approntato dai nuovi consorzi riperimetrati». Un dato che per l`esponente cosentino dell`associazione di categoria «ha costituito il presupposto per lo svolgimento di libere elezioni democratiche fatte dagli agricoltori in regola con i pagamenti e non certo, come sostiene chi si è dissociato da tale percorso per avere le mani libere nei ricorsi alle cartelle emesse legittimamente, da nomine che hanno accontentato solo alcune organizzazioni agricole».  «Lavarsi le mani, nel momento delle assunzioni delle responsabilità – conclude Tarasi –, per poi cavalcare una facile quanto scontata protesta non è un esempio per chi invece dovrebbe praticare una sana, efficiente ed efficace cultura di autogoverno a favore delle imprese agricole ed agroalimentari del territorio».

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