PD NELLA BUFERA | D`Attorre conferma il fallimento: «Congressi del Pd rinviati a data da destinarsi»

LAMEZIA TERME Tanto tuonò che alla fine non piovve. In barba ai proclami e alle rassicurazioni arrivate un po` da tutte le parti, nel Pd calabrese ogni cosa resterà come prima. Il commissario Alfredo D`Attorre, d`intesa con il coordinatore della segreteria nazionale Maurizio Migliavacca, ha deciso di rinviare a data da destinarsi tutta la stagione congressuale. La versione ufficiale parla di un rinvio determinato dall`evolversi della situazione nazionale considerato che Bersani ha detto di volersi misurare con le primarie per conquistare la leadership della coalizione. L`accelerazione romana avrebbe prodotto un rallentamento su scala regionale.
In realtà, le cose non stanno esattamente in questo modo. La scelta di rinviare il congresso è legata alle divisioni che continuano a persistere nel gruppo dirigente calabrese. I veti incrociati e le gelosie non hanno consentito di spianare la strada a un confronto vero e necessario per ricostruire un partito che non riesce a trovare una propria identità dopo la sconfitta patita alle regionali del 2010.

LA CONFERENZA STAMPA D`Attorre arriva in conferenza stampa col tono di chi sa di avere sulle spalle il peso di un grosso fallimento. Il commissario centellina le parole perché sa che questa volta si è superato ogni limite: «Il mio mandato doveva concludersi con la celebrazione del congresso regionale. Non nascondo la mia amarezza per il mancato raggiungimento dell`obiettivo». Secondo D`Attorre, «tenere un periodo così lungo di tempo per le discussioni congressuali non era possibile. Non avere conseguito l`obiettivo dell`unitarietà ci ha portati a questa decisione. In questi mesi, comunque, sono stati fatti dei passi in avanti. Il Pd non è più quello di qualche mese fa ma noi non siamo riusciti a fare l`ultimo miglio che è quello delle candidature unitarie. Ecco perché, sentite le diverse aree del partito, anche a livello nazionale, ci è sembrato più opportuno dare un rilancio unitario alle cose da fare come partito».
Nessuno lo dice apertamente (e non lo fa nemmeno D`Attorre) ma appare evidente che lo scontro si sia consumato sulle candidature al Parlamento che da qui alle prossime settimane si dovranno definire soprattutto in caso di ritorno anticipato alle urne. Il commissario si limita a ribadire l`impegno affinché «i candidati per Camera e Senato siano scelti attraverso il metodo delle primarie».  
Lo sguardo è rivolto al futuro anche se nessuno sembra prevedere cosa succederà da adesso in poi. D`Attorre prova in ogni caso a tracciare la rotta: «Da questo momento il partito sarà impegnato da subito nella ripresa dell`attività politica. I circoli diventeranno per me ancor più punto di riferimento della mia attività in Calabria, che proseguirà». Infine un accenno a quello che accade all`esterno del Pd calabrese. Il commissario mette le mani avanti: «Le critiche sono giuste ma confrontiamoci con un tema: cosa è diventata la politica democratica oggi, tra un partito in cui ci sono difficoltà e divisioni e dove si fa fatica e partiti padronali, invece, dove le decisioni vengono prese nelle ville. Chiediamo alla stampa di criticarci, ma di farlo tenendo presente la democrazia che c`è all`interno del nostro partito».