PD NELLA BUFERA | Maiolo non ci sta: «La mia candidatura è ancora valida. Avanti col congresso»

LAMEZIA TERME Mario Maiolo non si dà per vinto. Nonostante il commissario del Pd calabrese, Alfredo D`Attorre, abbia ufficializzato, nella giornata di sabato, lo stop alla stagione congressuale, il consigliere regionale prosegue dritto sulla sua strada e conferma la candidatura alla segreteria del partito. «Voglio rassicurare tutti – dice Maiolo –: la mia motivazione a candidarmi a svolgere il servizio di segretario regionale del Partito democratico della Calabria non si è spenta. Anzi, si è rafforzata».
Secondo l`ex assessore regionale ai Fondi Ue, «la strada del congresso è quella maestra per costruire finalmente il Pd che non è mai nato in Calabria e che non ha mai avuto un segretario regionale con i piedi ben saldi
in Calabria, con il cuore di chi è grato alla propria terra e le vuole bene e con la testa tutta concentrata a contribuire a dare un futuro migliore ai giovani calabresi e, soprattutto, a liberare la Calabria da condizionamenti o subalternità di sorta. Sulla strada abbiamo incontrato insidie, difficoltà, agguati, tentativi di diffamazione, minacce ma non ci hanno intimorito e men che meno ci intimoriscono oggi».
La priorità in questo momento è rappresentata dal «riscatto e l`autonomia del Partito democratico calabrese che è una delle precondizioni per lo sviluppo della Calabria e noi ci batteremo per conquistarlo». Maiolo assicura che su questa strada «che è più vicino di quanto oggi non si possa immaginare, ci sarà il congresso regionale del Partito democratico e noi saremo lì, in quel giorno, pronti e determinati a portare a termine la nostra battaglia per la riconciliazione, il rinnovamento e la ricostruzione».

PALMA DIFENDE D`ATTORRE Sul commissario del Pd sono piovute le critiche di tutti i notabili del Pd calabrese. L`unico a difenderlo è l`ex deputato Paolo Palma che, dopo un lungo periodo di pausa, è ritornato sulla scena politica al fianco di Rosy Bindi. «Al commissario D`Attorre, che sta svolgendo con onestà e passione un lavoro difficilissimo – dice Palma -, dovremmo dire tutti grazie per quanto ha fatto in questi mesi ed invitarlo a promuovere ora le necessarie iniziative di rinnovamento e di apertura del partito alla società civile. Dobbiamo fare del Pd un partito di popolo, non di oligarchi, che guidi credibilmente la grande alleanza progressista delle persone per bene di cui la Calabria non può più fare a meno».  
Per l`ex parlamentare del Ppi «il rinvio sine die del congresso del Pd calabrese, che non è certo una buona notizia, impone una riflessione non ipocrita, un esame di coscienza, che aiuti il Partito ad uscire dalle secche prima che sia troppo tardi. Stracciarsi le vesti e parlare a vanvera con toni minacciosi è facile e può anche strappare qualche applauso, ma non coglie la sostanza del problema, che è tutto interno al Pd di Calabria. Sul partito pesano come un macigno, e l`elettorato lo ha ben capito – basta parlare con la gente per strada -, contrasti di natura puramente personale che in alcuni casi assumono le caratteristiche della faida».