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Il commento di Paolo Pollichieni

Va salutata positivamente l’iniziativa dell’onorevole Ermete Realacci di rivolgere una interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia per capire cosa mai hanno di tanto urgente da sbrigare…

Pubblicato il: 10/06/2012 – 17:06
Il commento di Paolo Pollichieni

Va salutata positivamente l’iniziativa dell’onorevole Ermete Realacci di rivolgere una interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia per capire cosa mai hanno di tanto urgente da sbrigare la Procura ed il Tribunale di Locri da non potersi dedicare alle istanze di giustizia di chi ha visto morire, in condizioni che gli stessi periti indicano come “singolari”, la propria bimba di pochi anni per una banalissima febbre. Essa, però, fa emergere le debolezze strutturali di una Calabria dove tutto “si tiene” e dove le omissioni vengono precedute, accompagnate e seguite da altre non meno colpevoli omissioni.
Le omissioni della magistratura sono evidenti: dopo un anno il gip di Locri non ha ritenuto ancora di fissare l’udienza preliminare per esaminare le lagnanze della parte offesa e le argomentazioni dei periti e degli avvocati della famiglia Sarti. Contestano la volontà del pm di archiviare il tutto e parlano di indagini lacunose e superficiali. In questi casi il fastidio della casta dei magistrati spesso emerge: non va che qualcuno chieda conto dell’operato di un pubblico  ministero. In molti magistrati si è radicata ormai la certezza che solo loro possono chiedere conto di come operano gli altri. Il fastidio diventa ancora più evidente in tribunali medio-piccoli dove ad un gip non  piace sconfessare l’operato del pm della porta accanto. In ogni caso  qualcosa di poco edificante sta capitando a Locri ma non è novità del giorno: da trent’anni qualcuno ha deciso che Locri andava “normalizzata” e così è stato.
Eppure da inguaribili ingenui ci chiediamo: le Procure generali e le Corti d’appello non esistono anche allo scopo di vigilare sui ritardi e le lentezze delle procure e dei tribunali da esse dipendenti?
Fin qui le  omissioni direttamente riconducibili all’interrogazione presentata dall’onorevole Realacci. Poi arrivano le omissioni della Politica: ha fatto qualcosa la Regione Calabria per evitare che questa diventasse una partita a due tra chi ha perso la figlia in un ospedale e chi è chiamato a dire se vi sono responsabilità dei medici che hanno trattato il caso? No. Non ha fatto nulla. E i tanti parlamentari calabresi perché hanno lasciato che a sollevare la questione sia solo il romano Ermete Realacci?
Ed i sindaci della Locride, tanto bravi nel difendere, giustamente, i servizi e gli uffici ricadenti nel territorio, si pongono il problema se basta avere il pennacchio del tribunale e dell’ospedale o non serva piuttosto che tali uffici dimostrino di essere anche utili e funzionanti?
Infine la categoria dei media: dove è finita la buona abitudine di seguire l’iter delle indagini più delicate? Oppure anche i giornalisti fanno ormai parte del sistema dove “tutto si tiene”?

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